Come trasformare un fallimento in una vittoria

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Fallimento, che parola orribile.

Ci viene tristezza solo a leggerla.

Eppure, se ci pensi, il fallimento è il motore stesso dell’evoluzione, del miglioramento, della crescita.

Se non sbagliassimo, se non commettessimo errori, se non fallissimo non potremmo imparare e, di conseguenza, non potremmo migliorare.

Ecco perché io preferisco chiamarlo insuccesso e cioè “qualcosa che non è accaduto” qualcosa che “non è successa” come avrei desiderato o come mi sarei aspettato.

E io sono un fervente sostenitore degli insuccessi! Credo che siano accadimenti meravigliosi! Perché rappresentano delle incredibili opportunità.

E poi, diciamo la verità, come si reagisce ad un insuccesso definisce chi siamo.

Eppure, fin dalla scuola elementare, nonostante ci dicano sempre che “sbagliando si impara” , ci abituano a vergognarci dei nostri errori, a sentirci sbagliati o in difetto, anziché insegnarci ad analizzarli per trarne davvero un insegnamento.

E allora, per andare controtendenza, oggi ho deciso di condividere con te quello che, a una prima vista, è stato il mio più grande insuccesso nel mondo del karate, ma senza il quale, ne sono certo, oggi non sarei qui a parlarti.

Spero che quello che ho fatto io ti potrà essere di ispirazioni in momenti difficili.

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Eugenio

Dal 2009 Eugenio Credidio contrabbanda karate autentico ad Alessandria e nel web e insegna a riconoscere, prevenire e combattere la violenza. Oltre al sui dojo di Alessandria gestisce il canale YouTube di karate tradizionale più seguito d'Italia. Ha ideato il metodo di autodifesa Urban Budo che è stato riconosciuto dal CONI nel 2019. Nel 2013 ha pubblicato assieme al Maestro Balzarro, "On the road" per la OM edizioni e, nel 2020, "Passeggiando per la Via - Storia, riti e gesti del karate".

Ci sono cose che puoi dire solo agli amici...

Amo scrivere lettere.

La lettera permette di entrare in intimità con l’altra persona, fare confessioni che non avresti mai avuto il coraggio di fare a voce e condividere segreti.

Per questo sto cercando degli amici di penna.

Persone con cui condividere riflessioni, pensieri, schemi, pagine del mio diario di allenamento, esperimenti che ho fatto a lezione. Insomma tutte quelle cose intime che non mi va di buttare tra le fauci del web.

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