Fu parecchi anni fa ormai, non mi ricordo quanti, durante uno stage con il Maestro Funakoshi, che sentii per la prima volta il Dojo Kun.
No, non QUEL Funakoshi. Il pronipote: Kenneth Funakoshi.
In un palazzetto dello sport strapieno di gente, prima del saluto di fine allenamento, il Maestro Funakoshi gridò:
“DOJO KUN!”
E tutti, in seiza, iniziarono a gridare parole in giapponese che io non capivo e non conoscevo.
Con mio grande imbarazzo feci il pesce: mossi la bocca senza far uscire alcun suono, come quando in chiesa non conosci la preghiera o il canto da intonare e non vuoi fare brutta figura.
Ma tornato a casa iniziai subito la mia ricerca. Come poteva un karateka come me non sapere cos’era il Dojo Kun?
E così scoprii le 5 regole del Dojo, che la leggenda vuole scritte da Funakoshi, ma che probabilmente sono state scritte da Sakugawa e che sono, di fatto, il codice del karateka.
E sono bellissime.
Scopriamole assieme.
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