Nel 2022 ha senso praticare “karate come una volta”?
Agli stage, sui social e nei video che trovo online vedo prendere piede sempre di più una sorta di revanscismo portatore della bandiera del “karate come una volta”.
Non viene spinto tanto un ritorno al karate tradizionale quanto a un karate praticato come si praticava negli anni ’80 o ’90 perché, secondo alcuni, quel modo di praticare era quello originale, autentico e quel tipo di pratica è l’unica in grado di veicolare i valori tradizionali del karate.
Ma ne siamo sicuri?
Non fraintendermi: io sono un uomo “old fashion”, lo si vede da tante cose.
Ho una vera passione per il vintage e lo stile degli anni passati. E credo genuinamente che alcune cose fossero meglio anni fa o, se non meglio, che avevano un sapore diverso e mi batterò sempre per far sopravvivere il karate tradizionale e farlo arrivare a più persone possibili.
Ma siamo sicuri che oggi, nel 2022, con i progressi che hanno fatto le scienze motorie e le possibilità gigantesche che abbiamo, sia intelligente praticare karate come si praticava quando ero bambino?
È una scelta che viene fatta da chi vuole genuinamente veicolare certi valori o da chi, invece, è reticente e intimorito dal cambiamento e preferisci chiudersi nel suo guscio?
Ci ragiono sopra nella nuova puntata di Karatepedia.
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