“Eugenio, perché hai ritenuto doveroso pubblicare un libro sul karate? Tutti quelli che ci sono già non bastano?”

“Non volevo che i miei allievi fossero degli ignoranti e che si facessero prendere in giro da chi voleva approfittare di loro sfruttando il proprio fascino o l’autorevolezza data da qualche dan.

Così iniziai a scrivere delle dispense per vaccinarli contro l’ignoranza e perché, se vuoi essere un karateka, non puoi accontentarti di sapere le tecniche. Devi conoscere anche la storia e la filosofia che alimenta e sorregge il karate – do.

Pian piano queste dispense sono diventate un libretto che ho iniziato a regalare ai miei allievi quando si iscrivevano. In realtà i libretti erano due: uno per i bambini e uno per gli adulti.

Ma venendo a contatto con varie realtà mi sono accorto che l’ignoranza è un virus molto contagioso nel mondo del karate e che non esisteva un “bagnami” del karate che permettesse ai praticanti di vaccinarsi e di ricevere quell’educazione fondamentale.

E così ho deciso di pubblicarlo. E adesso, tutti possono avere esattamente lo stesso libretto che ancora oggi regalo a ogni mio nuovo allievo.

Mio padre diceva, scherzando: l’ignoranza non è un reato, ma va punita! Io preferisco dire, seriamente, l’ignoranza non è un reato, ma va combattuta.”

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