Dal 2009 contrabbando Karate  autentico ad Alessandria

Se vuoi imparare un nuovo sport la scelta è facile: basta che ti iscrivi in una qualsiasi scuola di karate.

Ma se vuoi diventare un karateka le cose si complicano.

Dagli anni ’90 le federazioni e gli insegnanti si sono impegnati per trasformare il karate in una disciplina spettacolare, ma che non ha più niente a che vedere con l’arte marziale che era.

Oggi la maggior parte degli insegnanti allenano atleti e non sono interessati a formare dei karateka.

Nonostante questa trasformazione, però, esistono ancora dei Don Chisciotte dell’arte, dei romantici nostalgici per cui il karate è una filosofia di vita e che si impegnano anima e cuore per salvare la ricchezza e valore del karate tradizionale.

Io sono uno di loro.

Adesso la scelta sta te: vuoi essere un atleta a vuoi diventare un karateka e aiutarmi a salvare l’arte della mano vuota?

Se vuoi imparare un nuovo sport la scelta è facile: basta che ti iscrivi in una qualsiasi scuola di karate.

Ma se vuoi diventare un karateka le cose si complicano.

Dagli anni ’90 le federazioni e gli insegnanti si sono impegnati per trasformare il karate in una disciplina spettacolare, ma che non ha più niente a che vedere con l’arte marziale che era.

Oggi la maggior parte degli insegnanti allenano atleti e non sono interessati a formare dei karateka.

Nonostante questa trasformazione, però, esistono ancora dei Don Chisciotte dell’arte, dei romantici nostalgici per cui il karate è una filosofia di vita e che si impegnano anima e cuore per salvare la ricchezza e valore del karate tradizionale.

Io sono uno di loro.

Adesso la scelta sta te: vuoi essere un atleta a vuoi diventare un karateka e aiutarmi a salvare l’arte della mano vuota?

Perché dovresti praticare karate nel 2020?

In questi anni il karate mi ha insegnato a concentrarmi meglio sul mio “qui ed ora” e ad essere più forte, non tanto fisicamente…ma mi ha insegnato ad avere più fiducia in me stessa e a cavarmela da sola.

Lucia Ginocchio

Quando iniziai a praticare karate stavo cercando un’attività che mi aiutasse a migliorare sotto un punto di vista fisico più che mentale, ma nel corso degli anni ho scoperto che il karate è molto di più di un semplice esercizio fisico.

Nel dojo ho trovato un ottimo ambiente e persone che mi facevano sentire a mio agio. Il mio percorso personale è stato seguito con interesse per aiutarmi a capire i miei errori, c’è sempre stata grande attenzione al percorso ed allo sviluppo del singolo nel gruppo.

Il karate mi ha aiutato ad imparare a calmarmi, a concentrarmi e a crescere.

Il dojo per me è un posto sicuro dove posso dimenticare ogni malumore o cruccio e rilassarmi, scaricare la tensione sia con l’allenamento che grazie agli altri.

Ho capito che se pratico karate con lo “spirito e l’attitudine” giusta posso formare il mio carattere e la mia vita. L’autocontrollo può aiutarmi ad essere più serena e a trovare quella pace e quell’equilibrio che tanto cerco.

La società sta spingendo sempre più verso un processo di modernizzazione e globalizzazione e la arti marziali tradizionali trovano poco spazio in un mondo dove conta avere e non fare o essere. Il terreno su cui si dovrebbe piantare le radici per una disciplina filosofica è arido ormai e a molti può mancare la costanza di insistere…a Eugenio no, per cui continua così, perché l’aver scoperto la filosofia dietro il karate è stata la cosa migliore del mio percorso.

Giulia Cermelli

Inizialmente cercavo solo un logo dove poter fare dell’esercizio fisico e dove potevo trovare una motivazione a non mollare grazie a degli allenamenti strutturati e guidati da un trainer, insomma senza essere disperso fra molti come in una palestra tradizionale. Ho scelto il Dojo…proprio per il Dojo!

Anche solo dopo una settimana di prova mi sono sentito accolto e il Dojo è diventato un ambiente familiare, a cui torno con piacere, nonostante la pigrizia e poi, cioè, facciamo anche le gite e le cene in birreria! Il karate mi ha dato sicurezza sul controllo del mio corpo e imparare un’arte marziale è sempre stimolante, mette in moto la testa, oltre che il corpo. Questo corso mi sta dando molto, non è solo tecnica, non è solo gioco, è qualcosa di più dei suoi singoli aspetti, la disciplina mette dentro delle radici che vanno in profondità in maniera inaspettata.

Sono seguito e se chiedo ricevo delle risposte, a volte abbiamo anche rallentato il ritmo per stare dietro ai miei dubbi e per farmi recuperare le assenze, quindi direi che l’attenzione verso gli allevi è qualcosa che conta.

Ivan Ornato

Cosa imparerai nel mio corso di karate?

Immagina il karate come un albero.

I kihon sono le radici di questo albero. 

I kihon sono gli esercizi fondamentali  e non sono altro che lo studio a vuoto delle tecniche.

Il kihon ti permette di imparare le tecniche, di perfezionarle e di eseguirle  a piena potenza e di imparare a gestire e controllare il tuo corpo.

I kata, invece, sono il tronco dell’albero. Sono una serie di tecniche concatenate e prestabilite che si imparano a memoria e che contengono le tecniche di combattimento, le applicazioni di difesa personale.

I kata sono inoltre delle vere e proprie forme di mediazione in movimento.

Nello stile che insegno io, lo Shotokan, esistono 26 kata.

Di questi 26 kata più della metà si stanno perdendo perché non sono considerati spettacolari, quindi non si portano in gara e quindi non si studiano più.

Ma come ti ho già detto io sono un romantico nostalgico e continuo ad insegnarli tutti e 26 i kata, con le loro relative applicazioni.

Infine ci sono i rami del nostro albero: il kumite, ovvero lo studio e la pratica del combattimento nello sue 3 forme: di studio, semi libero e libero. Oggi molti iniziano la pratica da qui, ma così  come un un albero non può crescere senza radici e tronco allo stesso modo non si può praticare bene il combattimento senza conoscere le tecniche e i kata.

Ovviamente per far crescere un albero ci vuole anche un terreno fertile. Questo terreno è la storia e la filosofia in cui il karate affonda le sue radici e che è una parte imprescindibile della pratica.

L’autodifesa: un mio tocco personale

Il karate è nato con un unico scopo: difendere la propria vita. La filosofia è arrivata dopo.

Ma nel karate, oggi, la difesa personale, se viene studiata, viene studiata in modo superficiale, anacronistico e fantasioso.

Si pensa sempre di avere a che fare con un aggressore che:

  1. Conosce il karate e attacca come un karateka,
  2. È leale e corretto,
  3. È collaborativo

Ma in strada le cose non vanno così ed è per questo che il 99% dei praticanti, oggi, non è in grado di cavarsela in un’aggressione reale in strada.

Dato che sento una responsabilità nei confronti dei miei allievi e che voglio essere tranquillo che se mai gli succedesse qualcosa per strada siano in grado di cavarsela ho deciso di sfruttare la mia formazione specialistica nella difesa personale per di ideare degli allenamenti specifici dove analizzo le dinamiche della violenza e spiego ai miei allievi come prevenirla, gestirla ed eventualmente contrastarla, adattando il karate a quello che accade oggi per strada.

Com’è organizzato il corso?

Quello che ti offro è un corso a numero chiuso, strutturato in 2 allenamenti alla settimana di un’ora e 30 minuti. 

Ogni allenamento è diviso in due parti.

La prima parte è dedicata alla preparazione fisica in cui seguirai un programma di gruppo pensato per migliorare il tuo benessere e la tua efficienza fisica e che ti permetterà di dare il massimo durante la pratica del karate.

La seconda parte è dedicata allo studio e alla pratica del karate.

Ci tengo a fare una precisazione: che io sia un nostalgico non significa che io abbia un approccio all’allenamento obsoleto. 

Da quando ho aperto il dojo ho sempre fatto tutto il possibile per offrire ad ogni mio allievo un percorso di preparazione fisica che si adatti alle sue caratteristiche e che poggi su solide basi scientifiche.

Il mio approccio

Credo che si impari di più attraverso una risata che attraverso la paura o il timore reverenziale.

Ecco perché durante i miei allenamenti ci si impegna, si fatica, si suda, ma non manca mai lo spazio per una battuta, per due parole dette in amicizia, per parlare coi miei ragazzi di loro e delle loro vite.

Amo creare un clima sereno e disteso dove ognuno si possa sentire accolto e a proprio agio.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico invece io ho un unico obbiettivo: aiutarti a trovare il tuo karate. 

Un po’ come per la musica, il karate è un’espressione della persona che sei. Quindi trovo giusto aiutarti a trovare il tuo modo di praticare, il tuo karate, che sarà diverso dal mio e sarà diverso da quello dei tuoi compagni.

Per chi è adatto il corso?

Questo corso è pensato per persone generose e pazienti. 

È pensato per persone che si vogliono impegnare costantemente e che sanno che le cose di grande valore richiedono tempo, lavoro e dedizione.

Per loro sono disposto a dare l’anima e a mettere a loro disposizione ogni mia conoscenza per aiutarli a migliorare e crescere.

Non è adatto invece a quelle persone che vogliono “tutto subito”, che non vogliono far fatica o che desiderano imparare il karate solo per menare le mani o per prendere le cinture.

La mia garanzia

Quello che prendo è un impegno verso ogni mio allievo.

Mi impegno a darti il massimo, a spiegarti le cose in centomila modi diversi pur di permetterei di capirle appieno. Di ideare nuovi metodi e strategie che ti possano aiutare perché ciò che mi sta davvero a cuore è farti imparare, progredire e crescere.

Quello che ti chiedo in cambio è di fidarti e di impegnarti senza risparmiarti. 

Se entrambi faremo le nostra parte ti garantisco che cambierai e, con il tempo, non sarai più la persona che eri la prima volta che sei entrato del dojo.

Ma chi è Eugenio Credidio?

Eugenio Credidio è uno che aveva un piano preciso nella testa: fare il giornalista. Ma invece il destino aveva ben altri progetti per lui…

Nel 2009, subito dopo la laurea, riceve la Chiamata e molla tutto per dedicare la sua vita all’insegnamento del karate.

Fonda il Dojo Shin Sui e inizia a contrabbandare autentico karate ad Alessandria e nel web.

Inoltre si prodiga per insegnare alle persone a riconoscere, prevenire e combattere la violenza, tema che gli sta particolarmente a cuore dato che, nel 1994, iniziò a praticare karate perché vittima di bullismo.

Oggi gestisce il canale youtube sul karate tradizionale più grande d’Italia.

Nel 2013 ha pubblicato assieme al Maestro Balzarro “On the road” per la OM edizioni e, nel 2020, “Passeggiando per la Via – Storia, riti e gesti del karate”.

Hai qualche dubbio?

In che giorni e a che ora è il corso?

Le lezioni si svolgono il lunedì e il mercoledì dalle 20.00 alle 21.30.

Oltre a queste ci sono delle lezioni dedicate esclusivamente alle cinture marroni e nere e delle lezioni di approfondimento (come quelle sulla difesa personale) che si tengono di sabato o di domenica.

Si può frequentare una sola volta alla settimana?

No, mi dispiace. Il karate è un’arte che richiede molta pratica e costanza. Praticare una volta sola alla settimana non porta risultati

Posso iscrivermi al corso anche se non ho mai fatto sport?

Certo.

Il programma di Karate che ho ideato prevede un percorso di apprendimento graduale ed adatto a tutti.

Partiremo dalle cose più semplici per andare via via verso quelle più complesse. Ti sarà dato tutto il tempo di cui avrai bisogno per imparare ed apprendere i vari movimenti nella maniera corretta, senza fretta o pressioni.

Sono troppo vecchio per iniziare karate?

Forse sei troppo vecchio per diventare un campione di questa disciplina, ma di certo non sei troppo vecchio per iniziare a praticarla per te stesso ed i benefici del Karate non hanno un target d’età.

Come diceva il Maestro Funakoshi, ideatore di questa disciplina “Il Karate si pratica per tutta la vita” e se non ne sei ancora convinto ti basti sapere che la mia allieva più anziana ha più di 60 anni.

Il karate istiga alla violenza?

“Rinuncia alla violenza”, questa è una delle 5 regole fondamentali del Karate.

Questa disciplina, anche se venne ideata per insegnare a difendersi, ha ben poco a che vedere con la violenza a tal punto che ogni esercizio inizia sempre con una tecnica di parata, mai con una tecnica di attacco.

Chi insegna cose diverse da queste non insegna Karate e chi cerca cose diverse da queste non trova spazio nel nostro dojo.

Sarò obbligato a fare gare?

No.

Nessuno nel mio dojo è obbligato a seguire un percorso agonistico.

Le gare possono avere un forte valenza formativa ed un grande valore pedagogico se affrontate nella maniera corretta, per questo mi fa piacere portare i miei allievi alle gare, soprattutto a quelle di kata (e chi ci è andato ha ottenuto anche buoni risultati), quelle di forma, ma nessuno, nella maniera più totale, è obbligato a partecipare ad alcun evento agonistico a meno che non ne abbia piacere.

Sarò seguito con attenzione anche se sono in gruppo?

Certamente.

Per garantire un’alta qualità dell’insegnamento e la possibilità ad ogni allievo di essere seguito a dovere ho deciso di rendere il mio corso un corso a numero chiuso. 

Sei pronto a iniziare il tuo viaggio?

Quello che ti offre il karate è un viaggio. Un viaggio che inizio quando insegnante e allievo si incontrano.

Cliccando sul pulsante qui sotto puoi prenotare un appuntamento per venire a trovarmi al dojo, vedere dove ci alleniamo e avere tutte le informazioni che servono.

Poi, se lo vorrai, potrai iscriverti alle 2 settimana di prova gratuita.