“Voglio iscrivere mio figlio a karate perché così finalmente impara le regole e la disciplina.”
Avessi un euro per ogni volta che ho sentito un genitore dire questa frase… beh, penso che sarei ricco ma qualche bel viaggetto me lo sarei fatto.
C’è questa idea diffusa tra i genitori che il karate, essendo un’arte marziale, formerà automaticamente i bambini e insegnerà loro regole e disciplina.
Le cose stanno così fino ad un certo punto.
Oggi voglio spiegarti un fatto curioso, anzi una convinzione curiosa, cioè che si pensa che nel momento in cui un bambino o una bambina inizi a praticare karate, beh questo verrà indirizzato sulla via dell’educazione e della disciplina.
Questa è una delle idee più diffuse tra i genitori che si avvicinano al mondo del karate. C’è questa aspettativa che, quasi per magia, il karate trasformerà i vostri figli in bambini disciplinati e rispettosi delle regole.
Ma è davvero così semplice? Il karate ha davvero questo potere magico di educare i bambini in modo “automatico”?
La realtà è un po’ più complessa. Certo, il karate è una disciplina che può insegnare molto ai bambini, ma non funziona come una bacchetta magica. Non basta iscrivere i bambini a un corso e aspettare che tutto cambi da solo.
Uno degli errori più comuni che vedo fare è quello di delegare completamente l’educazione dei propri figli a figure esterne, come l’insegnante di karate. “Ora ci pensa il maestro a insegnargli la disciplina” è una frase che sento spesso, ma che nasconde un fraintendimento di fondo su come funziona realmente l’educazione.
Il karate è uno strumento potente, ma funziona al meglio quando genitori e maestri lavorano insieme.
L’intelligenza situazionale dei bambini
I bambini sono molto più svegli di quanto spesso pensiamo. Hanno una capacità straordinaria che gli esperti chiamano “intelligenza situazionale”. Ma di cosa si tratta esattamente?
Perché esiste una capacità che si chiama intelligenza situazionale che I bambini, che non sono per niente scemi, sanno adoperare benissimo. E cosa fa questa intelligenza situazionale? Beh, fa sì che il bambino sappia esattamente come si può comportare in base alle persone con cui è e in base alla situazione in cui è.
L’intelligenza situazionale è quella abilità che permette ai bambini di capire come comportarsi in diversi contesti e con persone diverse. È come se avessero un radar interno che gli fa capire quali sono le regole del gioco in ogni ambiente.
Come si manifesta questa intelligenza?
Hai mai notato come tuo figlio o tua figlia si comporti in modo diverso a seconda di chi ha davanti? Con te e il tuo partner segue certe regole, ma poi dai nonni sembra un bambino diverso. O magari a scuola è un modello di disciplina, mentre a casa è un piccolo tornado.
Non è un caso! I bambini sono esperti nell’adattare il loro comportamento in base a:
- Chi hanno davanti (genitori, nonni, zii, insegnanti)
- Dove si trovano (casa, scuola, palestra, casa dei nonni)
- Quali sono le aspettative in quel contesto
Questa capacità di adattamento è un segno di intelligenza, non di incoerenza. I bambini “leggono” l’ambiente e capiscono fino a che punto possono spingersi.
Perché è importante capire questo meccanismo?
Quando iscriviamo nostro figlio a karate sperando che “impari la disciplina”, dobbiamo essere consapevoli che il bambino userà la sua intelligenza situazionale anche in palestra. Capirà quali sono le regole del dojo, cosa può e non può fare in quel contesto, e si comporterà di conseguenza.
Ma attenzione: questo non significa che trasferirà automaticamente quelle stesse regole a casa o in altri ambienti. Per un bambino, le regole del karate valgono nel dojo, così come le regole di casa valgono a casa.
Ecco perché delegare completamente l’educazione dei propri figli all’insegnante di karate è un errore. L’educazione è un compito troppo importante per essere affidato ad altri. Il karate può essere un valido alleato, ma funziona al meglio quando c’è coerenza tra le regole insegnate a casa e quelle del dojo.
I bambini hanno questa straordinaria capacità di adattarsi alle diverse situazioni della vita quotidiana. Riconoscere e comprendere questa loro intelligenza situazionale è il primo passo per aiutarli a crescere in modo equilibrato e coerente.
Le regole nel dojo: un sistema educativo strutturato
Questa dinamica dell’intelligenza situazionale non si verifica solo in famiglia, ma accade anche nell’ambiente sportivo. Ed infatti cosa succede molto spesso? I bambini vengono nel nostro dojo, iniziano a praticare e sbattono il muso contro delle regole.
I bambini sono come dei torrenti in piena, hanno una forza stratosferica ma se non hanno degli argini, quindi delle regole che indirizzano questa forza, è un grande problema perché a quel punto il ruscello spaccherà il torrente spaccherà il suo letto e inizierà a dilagare, disperdendo tra l’altro tutta questa forza potenziale.
Nel nostro dojo abbiamo regole non solo perché pratichiamo una disciplina marziale, ma anche perché le regole sono davvero importanti. Sono come gli argini di un fiume: servono a incanalare l’energia dei bambini in modo produttivo invece di lasciarla disperdere senza scopo.
Le nostre regole di base
Quando i bambini arrivano da noi, entrano in un ambiente dove ci sono regole chiare. Ecco alcune delle più importanti:
- Arrivare in orario
- Avere sempre il ghi (kimono) in ordine
- Non toccare l’attrezzatura senza il permesso degli insegnanti
- Rispettare i gradi più alti
- Aiutare i gradi più bassi o i bambini più piccoli
Sono regole semplici, ma fondamentali. E la cosa più importante? Queste regole hanno delle conseguenze se non vengono rispettate.
Un sistema di conseguenze chiaro
Dare regole senza conseguenze è come avere un semaforo rosso che nessuno rispetta. Per questo nel nostro dojo, quando una regola viene infranta, ci sono conseguenze adeguate:
- Fare gli addominali
- Saltare un esercizio o un gioco
- Stare seduti cinque minuti lontani dagli altri
Niente di proibitivo o punitivo, ma conseguenze chiare che aiutano i bambini a capire l’importanza del rispetto delle regole.
L’adattamento progressivo
Con il tempo, questo sistema porta risultati straordinari. I bambini imparano a gestire queste regole e a rispettarle. È un processo che richiede energia e costanza da parte nostra, ma i risultati arrivano “con gli interessi”, come mi piace dire.
Un aspetto molto interessante è che i bambini nuovi che entrano in gruppi dove queste regole sono già ben consolidate tendono ad adattarsi molto più velocemente. Vedono gli altri bambini rispettare certe norme e naturalmente li imitano, accelerando il loro processo di apprendimento.
Creare e mantenere questo sistema di regole è faticoso, richiede molte energie, ma è assolutamente necessario per creare un ambiente di apprendimento efficace dove i bambini possano crescere e svilupparsi al meglio.
Regole senza conseguenze: armi spuntate
Hai mai notato come tuo figlio si comporti in modo impeccabile nel dojo, ma poi torni a casa e sembri un tornado? Non sei solo! Questo è un fenomeno che vediamo spesso.
I bambini nel nostro dojo rispettano le regole, non alzano la voce, ascoltano gli insegnanti con attenzione. Poi tornano a casa e cosa succede? In molti casi, il putiferio! Continuano ad essere disordinati, disattenti, alzano la voce con i genitori e ignorano le richieste.
Perché accade questo? La risposta è semplice: l’intelligenza situazionale di cui parlavamo prima. I bambini capiscono perfettamente che:
Delle regole senza delle conseguenze beh, sono delle armi spuntate, perché ovviamente il bambino, soprattutto in alcune fasce di età, testa il limite, vede fin dove può spingersi, e se questo limite non lo trova, se l’argine non c’è, lui andrà sempre oltre.
Il test dei limiti
I bambini sono esploratori per natura. Testano costantemente i confini per capire fino a dove possono spingersi. È un comportamento normale e persino sano – fa parte del loro sviluppo!
Nel dojo, sanno che se non rispettano le regole ci sono conseguenze immediate e chiare. Fare gli addominali, saltare un gioco, o stare seduti per qualche minuto non sono punizioni severe, ma sono sufficienti per far capire che le regole vanno rispettate.
A casa, invece, cosa succede spesso? Se le regole non hanno conseguenze, per il bambino è come se non esistessero. È come avere un cartello “Vietato l’ingresso” senza una porta chiusa – non serve a nulla!
Perché il karate da solo non basta
È vero che il karate insegna ai bambini il rispetto delle regole. Ma è altrettanto vero che l’educazione non può rimanere confinata solo all’interno delle quattro pareti del dojo.
Non possiamo delegare completamente l’educazione dei nostri figli all’insegnamento di una disciplina, per quanto nobile essa sia. Il karate è uno strumento potente, ma funziona al meglio quando fa parte di un approccio educativo coerente.
I bambini imparano molto più da ciò che facciamo che da ciò che diciamo. Se vedono che le regole a casa sono flessibili o non hanno conseguenze, mentre nel dojo sono rigide, useranno la loro intelligenza situazionale per adattarsi ai diversi contesti.
Non stiamo dicendo che dovreste trasformare la vostra casa in un dojo! Ma creare un sistema di regole chiare con conseguenze appropriate aiuta i bambini a sviluppare autodisciplina e rispetto in tutti gli ambienti della loro vita.
Ricorda: le regole senza conseguenze sono come armi spuntate – sembrano imponenti, ma non hanno alcun effetto reale.
La coerenza educativa: il lavoro di squadra tra dojo e famiglia
Arriviamo ora al punto più importante di tutto questo discorso: la necessità di lavorare insieme, noi maestri e voi genitori.
Bisogna, come diciamo sempre, lavorare in gruppo, fare lavoro di squadra, fare un lavoro in tandem, come lo vi piace chiamarlo a voi, però bisogna lavorare insieme e quindi se il bambino trova le regole qui, in palestra, nel dojo, beh le dovrà trovare anche a casa.
Il ponte tra dojo e casa
La vera magia nell’educazione dei bambini avviene quando c’è coerenza tra i diversi ambienti che frequentano. Se nel dojo insegniamo ai bambini a rispettare certe regole, ma poi a casa queste regole non esistono o non hanno conseguenze, il messaggio che arriva al bambino è confuso.
Pensaci un attimo: che senso ha per un bambino rispettare le regole in un posto se poi in un altro può fare come vuole? La sua intelligenza situazionale gli dirà semplicemente che le regole valgono solo in certi contesti, non come principi di vita.
La responsabilità delle conseguenze
Un altro punto fondamentale è che i bambini imparano molto dall’esperienza diretta. Se un bambino sa che non rispettare una regola porta a una conseguenza, e che sarà sua responsabilità affrontare questa conseguenza, inizierà a fare scelte più consapevoli.
Questo vale nel dojo, dove magari dovrà fare degli addominali extra se non rispetta una regola, ma deve valere anche a casa. Non stiamo parlando di punizioni severe, ma di conseguenze logiche e appropriate che aiutino il bambino a capire il valore delle regole.
L’autodisciplina non nasce dal nulla
Con questo sistema coerente tra casa e dojo, nella maggior parte dei casi, il bambino impara gradualmente ad autodisciplinarsi. Certo, ci sono casi più complessi che richiedono l’intervento di professionisti, ma nella nostra esperienza, la coerenza educativa porta quasi sempre buoni risultati.
Dobbiamo essere onesti: mantenere questa coerenza è faticoso. È faticoso per i bambini che devono rispettare le regole, ed è faticoso per noi adulti che dobbiamo farle rispettare. Sarebbe molto più semplice “mollare la presa” su alcune cose.
Perché non mollare la presa
Ma sappiamo bene che cedere alle pressioni e abbandonare le regole ha due conseguenze negative:
- Si ripercuote contro di noi, perché i bambini diventano sempre più difficili da gestire
- Non fa il bene dei bambini, che hanno bisogno di limiti chiari per crescere sereni
Il karate come alleato, non come sostituto
Se state cercando uno sport che aiuti vostro figlio a migliorare l’autodisciplina, il rispetto delle regole e l’educazione, il karate può certamente essere d’aiuto. Ma ricordatevi sempre che il bambino vive tanti ambienti diversi e deve trovare coerenza in tutti questi.
Se volete che rispetti le regole anche a casa vostra o in altre situazioni, deve essere abituato a farlo anche fuori dalle mura del dojo. Il dojo può essere un potente alleato nella crescita di vostro figlio, ma non può e non deve sostituirsi al vostro ruolo educativo.
La vera disciplina nasce quando tutti gli adulti di riferimento remano nella stessa direzione, con regole chiare e conseguenze appropriate. Solo così i bambini possono davvero interiorizzare i valori e i comportamenti che vogliamo trasmettere loro.
Conclusioni
Il karate può dare un’ottima base per l’educazione dei bambini, ma ricordate che non fa miracoli da solo. Può offrire un inizio, una struttura, e noi maestri possiamo aiutarvi, nei limiti delle nostre competenze, a trovare regole efficaci o a capire come aiutare i vostri figli a rispettarle.
Ma siamo realisti: due ore di karate alla settimana non bastano per trasformare un bambino. Ci vuole anche il vostro impegno quotidiano a casa.
Se siete interessati al lavoro che facciamo qui al Dojo, andate sul sito dojoshinsui.com e troverete fra i corsi il corso di karate Kids Academy dove potrete vedere esattamente come viene sviluppato il corso, quali sono le varie modalità per accedere e potrete anche avere accesso a due settimane in regalo.
Queste due settimane gratuite sono un nostro omaggio a tutti i genitori e soprattutto a tutti i bambini che vogliono avvicinarsi alla meravigliosa disciplina del karate do.
Spero che questo video vi abbia dato spunti utili per riflettere sul ruolo del karate nell’educazione dei vostri figli. Come sempre, se avete domande o avete bisogno di supporto, non esitate a contattarmi all’indirizzo eugeniodojoshinsui.com. Nei limiti delle mie competenze, sono a vostra completa disposizione.