Il karate non migliora la concentrazione di tuo figlio (come pensi)

Il karate non migliora la concentrazione di tuo figlio, o almeno non la migliora come pensi.

Quante volte hai sentito dire che il karate è perfetto per i bambini che non riescono a stare fermi? O che le arti marziali sono la soluzione ideale per migliorare la concentrazione di tuo figlio?

Se sei qui, probabilmente ti sei fatto questa domanda anche tu. Magari stai pensando di iscrivere tuo figlio a un corso di karate proprio per questo motivo.

Ma devo essere sincero con te: questa idea che il karate sia una specie di medicina miracolosa per i problemi di attenzione dei bambini è in gran parte un mito.

Non fraintendermi. Il karate ha davvero molti benefici, e sì, può aiutare in alcuni aspetti dello sviluppo mentale dei più piccoli. Ma la storia che qualsiasi arte marziale possa trasformare come per magia un bambino distratto in un piccolo monaco zen è, diciamocelo, una leggenda.

In questa leggenda c’è sicuramente un fondo di verità. Ma c’è anche tanta fantasia e, non possiamo negarlo, un bel po’ di marketing che ha contribuito a diffondere questa idea.

In questo articolo voglio aiutarti a capire cosa puoi davvero aspettarti dal karate quando si tratta della concentrazione di tuo figlio, e cosa invece appartiene più al regno delle aspettative irrealistiche.

La realtà del karate per i bambini oggi

Ciao! Benvenuto a questo primo video dedicato a Karate Kids Academy, il karate pensato per i bambini. Oggi voglio parlarti di cosa significa davvero il karate per i più piccoli e degli strumenti che abbiamo per aiutarli a crescere, con il karate e non solo.

Vorrei iniziare affrontando un mito molto diffuso: l’idea che il karate migliori come per magia la concentrazione dei bambini.

Mi capita spesso di incontrare genitori che vengono nel nostro dojo e mi dicono: “Voglio iscrivere mio figlio a karate perché così migliorerà la concentrazione.”

Non posso dirti che questa idea sia completamente sbagliata.

Il karatè in effetti aiuta a migliorare la concentrazione dei ragazzi, soprattutto se è fatto in una certa maniera.

Noi l’abbiamo visto con i nostri occhi. Abbiamo seguito tanti bambini nel loro percorso e notato miglioramenti reali. Ad esempio, Riccardo, uno dei nostri piccoli allievi, quando è arrivato da noi faceva fatica a seguire anche le istruzioni più semplici. Dopo alcuni mesi di pratica costante, ha mostrato progressi notevoli non solo nel dojo ma anche a scuola.

Ma voglio essere chiaro: il karate non è una bacchetta magica. Non risolve automaticamente tutti i problemi di attenzione. È uno strumento potente, certo, ma funziona al meglio quando fa parte di un approccio più ampio.

In Karate Kids Academy abbiamo sviluppato un metodo specifico per i bambini. Non si tratta solo di insegnare tecniche e kata, ma di creare un ambiente dove i piccoli possano imparare a gestire la propria energia, a rispettare le regole e a seguire istruzioni in modo graduale.

Il nostro approccio si basa su lezioni brevi ma intense, attività variegate che mantengono alta l’attenzione, e un sistema di feedback immediato che aiuta i bambini a capire quando stanno facendo bene.

I risultati non arrivano dall’oggi al domani. Ci vuole tempo, costanza e soprattutto collaborazione tra istruttori, bambini e famiglie. Quando questi elementi si allineano, allora sì che vediamo miglioramenti significativi nella capacità di concentrazione.

Nei prossimi video ti parlerò più in dettaglio del declino dell’attenzione nei bambini di oggi e di come affrontiamo questa sfida nel dojo. Per ora, tieni a mente che il karate può essere un alleato prezioso, ma non è una soluzione istantanea.

Il declino dell’attenzione nei bambini

Ho notato un cambiamento preoccupante negli ultimi 15 anni. L’attenzione dei bambini è calata in modo drastico. Non è solo una mia impressione: è qualcosa che ho visto con i miei occhi, giorno dopo giorno, nel dojo.

Insegno karate ai bambini dal 2009, e in questo periodo ho assistito a una curva discendente nelle loro capacità di concentrazione. È un fenomeno che si è sviluppato lentamente ma in modo costante.

Abbiamo avuto casi di successo, certo. Ricordo bene Riccardo, un bambino che da quando ha iniziato a praticare karate ha migliorato anche il suo rendimento a scuola. Ha imparato a gestire meglio la sua concentrazione attraverso la pratica costante. Ma questi casi non cambiano il quadro generale.

Oggi i bambini fanno sempre più fatica a:

  • Mantenere la concentrazione per periodi anche brevi
  • Rispettare il silenzio quando necessario
  • Ripetere gli stessi esercizi più volte senza annoiarsi

Oggi, purtroppo, i bambini sono allergici alla noia e questo sta aumentando mano che andiamo avanti nel tempo.

Queste capacità una volta erano comuni. Non dico che fossero semplici, ma facevano parte del normale processo di apprendimento. Quando frequentavi lezioni di sport o studiavi musica, sapevi che avresti dovuto ripetere lo stesso esercizio molte volte. Sapevi che ci sarebbero state fasi di noia, ma era parte del percorso.

Voglio essere chiaro: il karate non è una soluzione magica. Nonostante quello che alcuni insegnanti vogliono far credere, nessuna arte marziale è un “ingrediente magico” che trasforma istantaneamente un bambino distratto in un modello di concentrazione.

Il karate è un aiuto, uno strumento prezioso, ma funziona in un contesto più ampio. E funziona in un periodo particolarmente difficile, in cui l’attenzione media dei bambini continua a diminuire anno dopo anno.

Questa è la realtà che affrontiamo ogni giorno. Una realtà che richiede approcci nuovi e una comprensione profonda delle sfide che i bambini di oggi devono affrontare.

L’impatto dei dispositivi elettronici

Come mai i bambini di oggi fanno così fatica a mantenere l’attenzione? La risposta è sotto i nostri occhi. La nostra società è cambiata, e con essa il modo in cui i piccoli interagiscono con il mondo.

Il grande colpevole? Probabilmente sono i dispositivi elettronici. Gli schermi stanno giocando un ruolo chiave nell’aumentare l’incapacità dei bambini di restare concentrati.

Non è solo una mia idea. La scienza lo conferma. Uno studio canadese condotto su 2500 bambini tra i 3 e i 5 anni ha mostrato risultati preoccupanti. I piccoli esposti agli schermi per più di 2 ore al giorno hanno un rischio molto più alto di sviluppare problemi di attenzione.

Una metaanalisi fatta sul sovraccarico sensoriale ha dimostrato come stimoli rapidi e continui, come per esempio video brevi, luci improvvise, suoni anch’essì improvvisi, vada a modificare e a inficiare la capacità dei bambini di mantenere l’attenzione in età presescolare.

Pensa a cosa succede quando un bambino usa un tablet o guarda video brevi. È bombardato da:

  • Immagini che cambiano velocemente
  • Suoni improvvisi
  • Luci e colori che lampeggiano
  • Contenuti che durano pochi secondi

Il cervello si abitua a questo ritmo frenetico e poi fa fatica a concentrarsi su attività più lente e meno stimolanti. È come dare a qualcuno una dieta di solo zucchero e poi chiedergli di apprezzare il sapore sottile di una verdura.

Lo vediamo ogni giorno nel nostro dojo. I bambini che passano molto tempo davanti agli schermi spesso sono quelli che fanno più fatica a seguire le istruzioni, a ripetere gli esercizi e a mantenere l’attenzione durante la lezione.

Non è un caso che negli anni abbiamo dovuto adattare il nostro modo di insegnare. La realtà è che i bambini di oggi sono diversi da quelli di 15 anni fa, e questa differenza si vede chiaramente nella loro capacità di concentrazione.

Strategie efficaci nel dojo

Nel corso degli anni, ho dovuto adattare il mio approccio all’insegnamento del karate per bambini. Ciò che funzionava prima non è più efficace oggi, e questo mi ha spinto a trovare nuove strategie per mantenere alta l’attenzione dei piccoli allievi.

Circa 15 anni fa, avevamo un corso di propedeutica al karate per bambini dai 4 ai 6 anni. Era basato su giochi che aiutavano i piccoli a sviluppare le capacità motorie necessarie prima di accedere al corso di karate vero e proprio.

All’inizio, per una lezione di 45 minuti, bastavano quattro giochi diversi. Cambiavamo attività ogni 15 minuti per dare nuovi stimoli ai bambini. Ma con il passare degli anni, la situazione è cambiata drasticamente.

Oggi siamo arrivati a dover inserire fino a sette giochi diversi nella stessa lezione, con un cambio di attività ogni 5 minuti circa. Perché? Perché l’attenzione dei bambini cala molto più rapidamente, si annoiano facilmente e la classe diventa davvero difficile da gestire.

La tecnica delle “vite” per mantenere l’attenzione

In questa situazione, il karate può ancora aiutare, ma serve un po’ di ingegno e qualche trucco. Una strategia che abbiamo trovato molto efficace è quella delle “vite” – un sistema che i bambini adorano!

Ecco come funziona:

  • Ogni bambino parte con tre vite
  • Quando un bambino commette un errore ripetuto (cioè, gli viene corretto ma lo ripete perché ha perso l’attenzione), gli viene tolta una vita
  • Quando perde tutte e tre le vite, deve fare degli addominali per “ricaricarsi” e poi può riprendere gli esercizi

Questo sistema introduce un elemento di gioco che aiuta i bambini a restare concentrati. Non vogliono perdere le loro vite, quindi fanno più attenzione a ciò che stanno facendo.

La tecnica del pomodoro applicata al karate

Abbiamo fatto alcuni studi e siamo riusciti ad applicarla al karate proprio per aiutare i bambini a imparare a mantenere l’attenzione.

Un’altra strategia che abbiamo adattato con successo è la tecnica del pomodoro. Sì, proprio quella usata per lo studio, che prevede 25 minuti di lavoro concentrato seguiti da 5 minuti di pausa.

Abbiamo modificato questa tecnica per adattarla alle esigenze dei bambini e all’allenamento di karate. I risultati sono stati così interessanti che è diventata l’argomento della tesi per l’esame da istruttore di Valeria, che puoi scaricare dal nostro sito internet se sei interessato ad approfondire.

Limiti di queste strategie

Queste tecniche ci aiutano a gestire meglio le lezioni e a migliorare la concentrazione dei bambini, ma hanno dei limiti. Non sono soluzioni miracolose che risolvono tutti i problemi di attenzione.

Il karate da solo non basta. Può essere uno strumento utile, ma funziona al meglio quando fa parte di un approccio più ampio che coinvolge anche la famiglia e la scuola.

L’importanza dell’educazione alla concentrazione

Ciò che rende davvero efficace il karate per migliorare l’attenzione è l’educazione al silenzio, alla concentrazione e alla ripetizione. Nel dojo, i bambini imparano che:

  • A volte bisogna stare in silenzio per ascoltare le istruzioni
  • La ripetizione è necessaria per migliorare una tecnica
  • La concentrazione è una capacità che si può allenare come un muscolo

Queste lezioni sono preziose, ma hanno bisogno di essere rinforzate anche fuori dal dojo. Il karate può piantare il seme, ma serve un terreno fertile perché possa crescere e dare frutti.

Le nostre strategie nel dojo sono efficaci quando fanno parte di un percorso educativo più ampio, in cui genitori, insegnanti e istruttori di karate lavorano insieme verso lo stesso obiettivo: aiutare i bambini a sviluppare la capacità di concentrarsi, una competenza fondamentale per la vita.

Il ruolo fondamentale della famiglia

Nonostante tutti gli stratagemmi che usiamo nel dojo, nonostante il karate educhi al silenzio, alla concentrazione, alla ripetizione e alla noia, c’è un limite a ciò che possiamo fare.

Il karate lavora con i bambini per due o tre ore alla settimana al massimo. Questo tempo, per quanto prezioso, non è sufficiente per creare un cambiamento profondo nella capacità di concentrazione dei piccoli.

La verità è che la vera partita si gioca a casa. È lì che si decidono le abitudini, i ritmi e le regole.

È proprio tra le mura domestiche che si insegna ai bambini come usare correttamente i dispositivi elettronici, anche limitandoli quando necessario. Ed è soprattutto a casa che si dà l’esempio.

I bambini, che vi piaccia o no, imparano principalmente osservando gli adulti. Se un genitore passa ore con lo smartphone in mano, è difficile convincere un bambino che dovrebbe fare diversamente.

Il karate, come altre arti marziali, è uno strumento educativo molto potente, ma funziona davvero solo se i suoi principi vengono portati fuori dal dojo. Solo se voi genitori lavorate insieme a noi. Solo se facciamo squadra.

Se questa idea vi ispira, se vi piace questo approccio collaborativo, noi siamo qui ad aspettarvi sul tatami. Vogliamo lavorare insieme a voi e, nei limiti delle nostre capacità, affiancarvi nel percorso di crescita di vostro figlio.

Spero con questo video di non avervi deluso, ma anzi di avervi dato una visione più ampia sulle possibilità di questa disciplina. Il karate può essere di grande aiuto, ma deve sempre essere un lavoro di squadra tra noi insegnanti e voi genitori.

Se avete dubbi o domande, sentitevi liberi di contattarmi, lasciare un commento o mandare un’email a eugenio@dojoshinsui.com.

Per scoprire tutte le attività che offriamo invece vai qui»

Vi do appuntamento al prossimo video dedicato ai bambini, a questa nuova serie Karate Kids Academy e, come al solito, vi auguro buona pratica!

Eugenio

Dal 2009 Eugenio Credidio contrabbanda karate autentico ad Alessandria e nel web e insegna a riconoscere, prevenire e combattere la violenza. Oltre al sui dojo di Alessandria gestisce il canale YouTube di karate tradizionale più seguito d'Italia. Ha ideato il metodo di autodifesa Urban Budo che è stato riconosciuto dal CONI nel 2019. Nel 2013 ha pubblicato assieme al Maestro Balzarro, "On the road" per la OM edizioni e, nel 2020, "Passeggiando per la Via - Storia, riti e gesti del karate".

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