Come diceva il mio primo maestro, vuoi imparare a difenderti devi sempre avere due sacchi: uno per prenderle e uno per darle e ovviamente quello per prenderle di solito è più grosso di quelle per darle.

Introduzione alla Metodologia Urban Budo

Inizio questa serie di video sulla metodologia Urban Budo, il metodo di ju jitsu moderno che ho ideato per insegnare alle persone a riconoscere, prevenire e difendersi in situazioni di aggressione in strada. In questi video analizzeremo cosa possiamo fare noi comuni mortali per proteggerci nel caso in cui qualcuno cerchi di attaccarci fisicamente.

I Limiti delle Parate Tradizionali

Esistono vari metodi per proteggersi. I più conosciuti sono le parate, che io stesso utilizzo spesso provenendo dal karate. Quando l’avversario attacca al viso o al tronco, posso eseguire diverse parate per deviare o bloccare il colpo.

Queste soluzioni sono ottime, ma presentano alcuni problemi, soprattutto per chi non pratica o non ha mai praticato arti marziali:

  • I movimenti sono complessi e richiedono coordinazione
  • Il timing deve essere perfetto per intercettare il colpo al momento giusto
  • La distanza deve essere corretta per poter lavorare efficacemente

Le parate sono efficaci ma complicate da eseguire senza una preparazione adeguata.

Quindi prima di imparare a parare anzi a bloccare io adopero questo termine all’interno di Urban Budo impariamo ad assorbire il colpo a incassarlo a proteggerci con I scudi ok? Che sono una soluzione molto facile applicabile sempre da chiunque perché non ci sono bisogno di doti tecniche particolari che ti permettono di incassare il colpo sulle braccia e di riuscire a evitare danni importanti con più facilità.

Gli Scudi: Una Soluzione Accessibile

Prima di imparare a parare o bloccare, nel mio metodo Urban Budo insegno ad assorbire il colpo e a proteggersi con gli “scudi”. Questi sono una soluzione facile, applicabile da chiunque perché non richiedono particolari doti tecniche e permettono di incassare il colpo sulle braccia evitando danni importanti.

Gli scudi che presento si ispirano al lavoro del Keysi Fighting Method con il “Pensador”, ma è importante precisare che gli scudi non sono stati inventati da loro. Esistono nel Kali, nel Jet Kune Do, nel karate (come la parata Kiki wake uke) e in altre discipline.

I Tre Tipi di Scudi

Abbiamo tre scudi principali:

  1. Scudo frontale: si mettono le mani sulla testa per proteggere il viso, con una mano in appoggio sulla testa e l’altra che prende il polso, creando una base con gli avambracci. Quando il colpo impatta sull’avambraccio, la forza si scarica attraverso radio, ulna, omeri, scapole e a terra. Anche persone di corporatura minuta riescono a reggere urti molto forti con questa protezione.

  2. Scudo laterale semplice: si protegge un lato con una sola mano, coprendo la zona dell’orbita, la mandibola, la tempia e il mento. Può essere destro o sinistro.

  3. Scudo laterale rinforzato: oltre alla mano che copre, si aggiunge l’altra mano in appoggio per una protezione maggiore, lasciando fuori solo un occhio.


Questi scudi possono essere adattati anche per proteggere il tronco, ma iniziamo a lavorare sul viso perché in strada la testa è il bersaglio più facilmente colpito.

Come Allenarsi con gli Scudi

Ecco una progressione per allenarsi con gli scudi:

  1. Allenamento individuale: posizionati davanti allo specchio ed esercitati con tutti i tipi di scudo: frontale, laterale sinistro semplice, laterale destro semplice, laterale sinistro rinforzato, laterale destro rinforzato.

  2. Allenamento con un partner: chiedi al partner di chiamare il tipo di scudo (frontale, sinistro, destro) e tu esegui la copertura. Il partner tocca leggermente lo scudo per darti un feedback e abituarti al contatto.

  3. Allenamento con i focus (colpitori): utilizza questi strumenti per un allenamento più realistico. Il partner chiama il tipo di scudo, aspetta che tu ti metta in posizione e poi colpisce il focus.

  4. Allenamento avanzato: quando sei più esperto, il partner non chiama più il colpo ma attacca direttamente, e tu devi reagire con lo scudo appropriato.

  5. Allenamento in movimento: l’ultimo step è eseguire gli esercizi in movimento, prima con il partner che chiama il colpo, poi senza chiamarlo.


Questa è la soluzione che adoperiamo in Urban Budo per imparare a proteggerci il volto. Ok? Perché? Perché è semplice, perché è facile perché chiunque può mettersi le mani nei capelli e dire Oddio ti prego non mi picchiare!

Conclusioni

Questo sistema di difesa è alla portata di tutti ed è applicabile in molte situazioni. Ti invito a provare questi esercizi in palestra o con amici e familiari, sempre con intelligenza e senza farvi male.

Buona pratica e alla prossima!

P.s. Se vuoi scoprire di più sul metodo vai su www.urbanbudo.it o visita la pagina del corso https://dojoshinsui.com/urbanbudo/