Ancora oggi molti credono che il karate renda “rigidi e legati”.
Questa visione limitata e miope del karate deriva da ciò che si vedeva negli anni ’70 e ’80 e cioè un karate shotokan estremizzato, spesso anti-anatomico in cui si praticava un kumite prevalentemente statico.
Ma il karate non rende rigidi e legati anzi, credo siano poche le discipline che sbloccano mente e corpo come il karate.
Il karate è un’arte dolce ed elegante che lavoro moltissimo sulla circolarità e sull’accogliere l’avversario.
Ma per riuscire a vedere questi aspetti bisogna strappare quell’etichetta che gli è stata messa sulla schiena anni fa e, si sa, le etichette sono difficili da togliere.
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