La maggior parte delle aggressioni è preceduta da un dialogo.
“Cazzo guardi?”, “Posso offrirti da bere?”, “Scusa ce l’hai una sigaretta?” sono tre diversi approcci di un dialogo e, nonostante solo uno sia violento, tutti e 3 possono essere molto pericolosi.
Perché il dialogo è come un serpente: può far vedere i denti prima di attaccare o può strisciare silenziosamente e sinuosamente tra i tuoi pensieri, le tue paure, le tue debolezze per poi stringerti tra le sue spire quando non te lo aspetti.
Ciononostante pochissimi insegnanti di difesa personale e di arti marziali studiano il dialogo e lo fanno allenare. Lo reputano innocuo e quindi studiarlo è superfluo, esagerato, stupido.
E questo è il motivo per cui poi ne sono vittima.
Con il dialogo si può distrarre una persona, avvicinarla, incuterle paura, farla sentire a proprio agio o al sicuro così da farle abbassare la guardia per poi attaccarla all’improvviso.
Meglio non farsi trovare impreparati.
Vediamo allora come riconoscere se sotto il “fiore innocente” del dialogo si nasconde un serpente.
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