Come migliorate l’attenzione dei bambini con il karate: il segreto della tecnica del pomodoro

Nell’era degli smartphone e dei tablet, mantenere l’attenzione dei giovani allievi è diventata una delle sfide più grandi per ogni istruttore di karate. Ma c’è una soluzione? La nostra Valeria, nella sua tesina per la qualifica di istruttore, ha affrontato proprio questa sfida, sviluppando un metodo che sta già dando risultati sorprendenti. Unendo la saggezza delle arti marziali con moderne tecniche di gestione dell’attenzione, ha creato un approccio che sta trasformando il modo in cui insegniamo il karate ai più giovani.

Il contesto: i bambini nell’era digitale

Il panorama dell’infanzia è radicalmente cambiato negli ultimi decenni, e i numeri parlano chiaro. Mentre nel 2000 i bambini trascorrevano in media tre ore al giorno davanti agli schermi, oggi questo tempo è più che raddoppiato, superando le sette ore quotidiane. Questo cambiamento ha portato a una drastica riduzione del tempo dedicato all’attività fisica, con un calo del 45% rispetto al passato. Ancora più preoccupante è la diminuzione del tempo di attenzione sostenuta nei bambini tra i 6 e i 12 anni, calato del 30% nell’ultimo ventennio. In questo contesto, anche i casi di ADHD hanno visto un incremento significativo, aumentando del 42% nell’ultimo decennio.

La soluzione: la tecnica del pomodoro adattata al karate

La ricerca presenta un’innovativa strutturazione della lezione di karate che integra i principi della Tecnica del Pomodoro con le esigenze specifiche dell’insegnamento marziale. L’approccio prevede una sequenza ben studiata che inizia con un riscaldamento accurato, seguito da una prima fase di attenzione della durata di 15-20 minuti. Durante questa fase, il lavoro viene organizzato in micro blocchi di 5 minuti dedicati all’apprendimento tecnico, intervallati da brevi pause di 2 minuti. Segue una pausa di scarico più lunga, di 5 minuti, prima di procedere con la seconda fase di attenzione. La lezione si conclude con un momento di sfogo controllato, pensato per permettere ai bambini di rilasciare l’energia accumulata in modo costruttivo.

I risultati sorprendenti

L’implementazione di questo metodo ha portato a risultati che hanno superato le aspettative iniziali. Gli istruttori hanno osservato un notevole miglioramento nella capacità di attenzione durante le spiegazioni tecniche, e i comportamenti legati all’iperattività sono diminuiti significativamente. I bambini hanno mostrato una maggiore autostima e sicurezza personale, e, aspetto particolarmente interessante, i genitori dei bambini con ADHD hanno riferito progressi nell’attenzione anche in ambito scolastico.

Un approccio scientifico

Il successo di questo metodo non è casuale, ma si basa su solide fondamenta scientifiche. La ricerca tiene conto della neuroplasticità cerebrale nell’infanzia, dei cicli naturali di attenzione-riposo del cervello, e dell’importanza degli schemi motori fondamentali. Grande attenzione viene posta alla gestione dell’energia cognitiva e ai processi di consolidamento della memoria, creando un ambiente di apprendimento ottimale per lo sviluppo del giovane praticante.

Implicazioni future

Questo approccio innovativo dimostra come sia possibile mantenere viva la tradizione del karate adattandola alle esigenze dei giovani allievi contemporanei. I benefici osservati non si limitano al dojo, ma si estendono alla vita quotidiana dei bambini, influenzando positivamente il loro rendimento scolastico e le loro capacità relazionali. La ricerca apre nuove prospettive sull’insegnamento delle arti marziali nell’era digitale, proponendo un modello che potrebbe essere adattato anche ad altre discipline.


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La testina è pubblicata con diritti Creative Commons

In questo articolo si è parlato di: Attenzione | Bambini | Karate

Eugenio

Dal 2009 Eugenio Credidio contrabbanda karate autentico ad Alessandria e nel web e insegna a riconoscere, prevenire e combattere la violenza. Oltre al sui dojo di Alessandria gestisce il canale YouTube di karate tradizionale più seguito d'Italia. Ha ideato il metodo di autodifesa Urban Budo che è stato riconosciuto dal CONI nel 2019. Nel 2013 ha pubblicato assieme al Maestro Balzarro, "On the road" per la OM edizioni e, nel 2020, "Passeggiando per la Via - Storia, riti e gesti del karate".

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