La trappola del karate tradizionale

Il Ritorno di Karatepedia

Il Ritorno di Karatepedia

Boom! Sono tornato ragazzi! Sono tornato e sono tornato con Karatepedia! So cosa potreste pensare: “Eugenio, avevi detto che era l’ultima puntata!”. Ebbene sì, l’avevo detto. Ma come diceva Oscar Wilde, “la coerenza è rifugio di chi poca immaginazione”.

In questo ritorno, voglio riflettere sulla coerenza e la capacità di cambiare idea senza perdere la propria identità. Come dice Jung, siamo fatti di ombre e luci; la saggezza è saperle integrare. E come sottolinea il mio amico Walt Whitman: “Mi contraddico? Sì mi contraddico. Contengo moltitudini”.

“La coerenza è rifugio di chi poca immaginazione.”

Questo format mi ha dato più soddisfazione di qualsiasi altro progetto, è stato il mio appuntamento settimanale che mi ha permesso di connettermi con voi, creare una community e fare interviste meravigliose. Ogni volta che mi metto davanti alla telecamera e al microfono, sento una carica incredibile.

Dopo aver esplorato molte strade diverse, sono tornato al cuore del mio progetto: divulgare il karate e creare una community vibrante intorno a esso. Ecco perché sono qui oggi a parlare della “trappola della tradizione”, un tema leggero per iniziare questa nostra nuova avventura insieme.

Rimanete sintonizzati per altre novità sullo show!

Aggiornamenti sullo Show e Coinvolgimento della Community

In questo aggiornamento, abbiamo deciso di rilanciare la versione audio e video dello show su YouTube. Attualmente, mi trovo in una situazione piuttosto precaria per quanto riguarda lo studio. Come potete vedere, lo studio non c’è al momento e non so se tornerà. Ci sono dei lavori in corso nel palazzo in cui vivo, proprio di fronte al microfono e alla telecamera. Questo potrebbe causare dei rumori di fondo durante le registrazioni, quindi vi chiedo pazienza.

“Se sei su YouTube lo starai notando Do deciso di ripartire con la versione audio e video.”

Nonostante le difficoltà, continueremo a portare avanti il progetto. L’uscita è fissata per ogni martedì mattina alle 7, giorno dedicato a Karatepedia. Ci sono alcune novità: è possibile fare domande che potrebbero essere approfondite in video appositi o direttamente durante la puntata.

La community dei “Pirati del Karate” gioca un ruolo fondamentale nel progetto. È ancora attiva su Telegram e continua a crescere con una cinquantina di persone che condividono domande, libri e articoli. È un ambiente vivace per chi è appassionato di karate.

“Il progetto pirati del karate dato che è una figata non l’ho mica tolto.”

Per chi volesse unirsi alla community o ricevere la newsletter privata dedicata ai Pirati del Karate, basta visitare il sito del Dojo Shinsui.

La newsletter offre approfondimenti settimanali sugli episodi di Karatepedia ed è il primo passo verso la trasformazione in un podcast privato.

Per chi è interessato a seguire più da vicino le nostre attività o partecipare alle discussioni, ci sono molti contenuti gratuiti disponibili sul sito del Dojo Shinsui.

La Trappola della Tradizione

Parliamo oggi di un tema intrigante: “La trappola del tradizionale”. Potreste chiedervi, come mai un appassionato di karate tradizionale come me, che evita spesso l’agonismo, decida di affrontare questo tema. È davvero una trappola? Forse il termine è un po’ esagerato, ma vale la pena rifletterci.

“La trappola del tradizionale è di questo che parliamo oggi.”

Negli ultimi tempi, praticando con il maestro Palumbo, ho avuto l’opportunità di esplorare il Kobudo di Okinawa, che mi offre sempre spunti di riflessione. Questo mi ha portato a pensare al karate tradizionale e a chiedermi se non possa rappresentare una trappola.

Abbiamo due grandi filoni oggi: il karate sportivo e quello tradizionale. Ma siamo sicuri che dedicarsi al karate tradizionale non ci tolga delle possibilità? Potrebbe impedirci di vedere e integrare altre pratiche nella nostra formazione?

“Siamo sicuri che voler praticare karate tradizionale non sia una trappola?”

E poi c’è la questione del dedicarsi per tutta la vita al tradizionale. È davvero ciò che vogliamo? A volte mi chiedo se questa scelta non sia un modo per evitare domande difficili.

Desidero discutere con voi queste idee e ascoltare le vostre opinioni. Forse troveremo delle risposte insieme.

La Trappola della Tradizione

Riflessioni Filosofiche sulla Tradizione

Quando parliamo di tradizione, è fondamentale partire dall’etimologia della parola stessa. “Tradizione” deriva dal latino “traditio, traditionis” che significa “consegna” o “trasmissione”, dall’antico verbo “tradere”, ossia consegnare. Già questo conferisce un fascino particolare al concetto di tradizione, che implica un passaggio di conoscenze e valori da una generazione all’altra.

Tradizione deriva ovviamente dal latino tradizio tradizionis e significa consegna trasmissione.

La tradizione è ciò che viene trasmesso come un’eredità, e come ogni eredità, richiede discernimento. Bisogna capire cosa vale la pena mantenere e cosa invece può essere lasciato indietro. Questo concetto è ben illustrato in un sito web che analizza le parole, dove viene suggerito che la tradizione può essere vista come un’eredità da valutare con attenzione.

La tradizione è ciò che viene trasmesso come un eredità.

È interessante pensare alla tradizione come a qualcosa di simile alla cucina. Anche se ci piace la cucina tradizionale, non rinunciamo a utilizzare le tecnologie moderne per migliorare i piatti. Allo stesso modo, possiamo mantenere ciò che è valido nella nostra eredità culturale e allo stesso tempo integrare nuovi elementi.

Un esempio pratico è quello della maionese: seguire una ricetta antica alla lettera non garantisce necessariamente il miglior risultato oggi. Anche in campo marziale, la pratica del Karate può beneficiare di questo approccio: rispettare la tradizione ma senza chiudersi all’innovazione.

Seguire la tradizione è di sicuro importante perché è un’eredità.

Infine, occorre essere critici nei confronti della tradizione per evitare che diventi una sorta di dogma intoccabile. La pratica del Karate Shotokan, per esempio, non affonda le sue radici in epoche antiche ma risale al 1900 circa; quindi possiamo considerarla con uno sguardo critico e aperto al cambiamento.

Considerazioni Pratiche nella Pratica del Karate

Nel mondo del karate, la tradizione è spesso vista come il cuore che pulsa la filosofia e lo spirito dell’arte. Tuttavia, non tutte le pratiche tradizionali sono necessariamente utili o salutari nel contesto moderno. Alcune potrebbero addirittura essere abbandonate o riviste per abbracciare nuove metodologie e conoscenze.

Io pratico karate Do quindi prendo della tradizione quello che è il cuore che è il do.
Prendo l’anima ok prendo il cuore della tradizione.

Un esempio di pratica tradizionale che potrebbe essere riconsiderata è il riscaldamento “Taiso” usato in karate. Nonostante le evidenze scientifiche moderne suggeriscano metodi più efficaci, alcuni insegnanti rimangono fedeli a queste pratiche obsolete. È importante valutare criticamente quello che riceviamo dalla tradizione, distinguendo tra ciò che è autentico e ciò che potrebbe essere antiquato.

La pratica dello “zenkutsu dachi” dello stile Shotokan, ad esempio, può essere dannosa per le articolazioni se eseguita in modo estremo. Anziché aderire ciecamente alla tradizione, sarebbe più saggio esplorare pratiche più antiche o nuove metodologie per migliorare la salute fisica degli studenti.

L’evoluzione è parte integrante di qualsiasi disciplina. Come una lingua che si adatta ai cambiamenti del mondo, anche il karate deve evolversi per rimanere rilevante. Non si tratta di rinunciare alla tradizione, ma di integrarla con nuove conoscenze per migliorare la pratica e renderla più adatta ai tempi moderni.

L’idea di un karate “tradizionale” contrapposto a uno “sportivo” può portare a divisioni inutili. Invece di insistere su queste distinzioni, sarebbe meglio focalizzarsi su come incorporare i valori fondamentali del “Do” nella pratica quotidiana senza escludere i benefici delle nuove tecnologie e metodi.

In sintesi, l’obiettivo dovrebbe essere quello di mantenere ciò che funziona dalla tradizione mentre si abbracciano le innovazioni moderne per una pratica più completa e salutare.

Q&A: La corda serve per migliroare il fiato?

La domanda di oggi arriva da Mike, un membro della nostra community dei Pirati del Karate su Telegram. Mike chiede: “La corda serve per migliorare il fiato?”. Una domanda apparentemente semplice, ma che nasconde un mondo di complessità.

“La corda serve per migliorare il fiato?”

Per rispondere, è necessario approfondire il concetto di “fiato”. Spesso, quando parliamo di migliorare il fiato, ci riferiamo all’allenamento metabolico. Questo tipo di allenamento non si limita a potenziare il sistema cardiocircolatorio, ma si concentra su come il nostro corpo produce energia in vari modi: aerobico, anaerobico lattacido e anaerobico alattacido.

“La corda è uno strumento con cui posso migliorare il fiato? Dipende.”

La corda può essere uno strumento utile per migliorare la capacità respiratoria e metabolica, ma tutto dipende da come viene utilizzata. È fondamentale scegliere un metodo di allenamento che si adatti agli obiettivi specifici che si vogliono raggiungere, sia che si tratti di salute generale o performance sportive.

In questo contesto, la scelta degli strumenti come la corda non è l’elemento principale su cui focalizzarsi. Piuttosto, bisogna prima decidere quale aspetto metabolico si desidera migliorare e poi scegliere la metodologia e gli strumenti più adatti.

Q&A: Migliorare il Fitness Cardiovascolare

In sintesi, la risposta alla domanda di Mike è “dipende”. Dipende dal tipo di allenamento e dagli obiettivi specifici che vogliamo raggiungere con l’uso della corda o di qualsiasi altro strumento. È un discorso complesso che merita una discussione più approfondita in futuro.

Conclusioni e Invito alla Community

Mentre chiudiamo questo episodio, voglio augurarvi una buona settimana e invitarvi a continuare con la vostra pratica. È sempre un piacere connettersi con voi, e vi abbraccio virtualmente.

Vi auguro una buona settimana vi abbraccio come sempre buona pratica.

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Diventate dipendenti ok ragazzi buon fine settimana.

Ci vediamo presto, sayonara!

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Eugenio

Dal 2009 Eugenio Credidio contrabbanda karate autentico ad Alessandria e nel web e insegna a riconoscere, prevenire e combattere la violenza. Oltre al sui dojo di Alessandria gestisce il canale YouTube di karate tradizionale più seguito d'Italia. Ha ideato il metodo di autodifesa Urban Budo che è stato riconosciuto dal CONI nel 2019. Nel 2013 ha pubblicato assieme al Maestro Balzarro, "On the road" per la OM edizioni e, nel 2020, "Passeggiando per la Via - Storia, riti e gesti del karate".

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