Karate per la difesa personale: la distanza di sicurezza

Chi gestisce la distanza gestisce il combattimento. 

Il problema è che le distanze in un combattimento di karate (sportivo o tradizionale) sono diverse da quelle di un’aggressione.

Le aggressioni in strada avvengono a corta distanza e questo significa due cose.

La prima è che nel momento nello scontro fisico dovrai sapere gestire una distanza corta, quella del corpo a corpo. Distanza che la maggior parte dei karateka non sanno gestire, nonostante il karate nasca per questo.

La seconda, di cui ti parlo oggi, è che l’aggressore, per poterti attaccare, si dovrà avvicinare a te. Se non si avvicina sufficientemente a te non potrà attaccarti.

Quindi esiste una distanza di sicurezza che, se riuscirai a mantenere, ti permetterà di evitare lo scontro fisico e che, una volta rotta, ti avverte che quella che hai davanti è una persona potenzialmente pericolosa.

Qual è questa distanza?

Come fare a mantenerla?

Cosa fare quando viene rotta?

Come allenarsi a “vederla”?

Le risposte in questa nuova puntata di Karate per la Difesa Personale

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Eugenio

Dal 2009 Eugenio Credidio contrabbanda karate autentico ad Alessandria e nel web e insegna a riconoscere, prevenire e combattere la violenza. Oltre al sui dojo di Alessandria gestisce il canale YouTube di karate tradizionale più seguito d'Italia. Ha ideato il metodo di autodifesa Urban Budo che è stato riconosciuto dal CONI nel 2019. Nel 2013 ha pubblicato assieme al Maestro Balzarro, "On the road" per la OM edizioni e, nel 2020, "Passeggiando per la Via - Storia, riti e gesti del karate".

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