Compatisco gli allievi che guardano i propri maestri di karate con gli occhi a cuoricino e temo fortemente i loro maestri.
Più perdiamo la bussola, più perdiamo valori, più ci sentiamo mancanti di qualcosa e più andiamo alla ricerca di un Maestro che ci tolga dagli impicci.
Maestro, Guru, Life Coach, Mister o Psicologo, non importa come si chiami o come si faccia chiamare (anche Eugenio), andiamo alla ricerca di qualcuno che dia l’elisir per vivere meglio.
Che ci ridia il significato che abbiamo perso. Possibilmente senza fatica.
E più siamo spaesati o vuoti e più carichiamo questa figura di significato e potere.
Ciò è pericoloso.
Per la mia esperienza, in queste condizioni sei estremamente fragile e se trovi la persona sbagliata ti metterai nelle mani di qualcuno che farà tutto il possibile per renderti dipendete da sé.
Per legarti a sé.
Queste persone rendono la disciplina che praticano o la filosofia che professano una religione ossia qualcosa che relega.
E questo perché senza degli allievi che pendono dalle loro labbra e che danno significato alle loro non sarebbe niente.
Vedi l’assurdo? Tu cerchi qualcuno che ti aiuti a trovare un senso e invece sei tu che dai senso alla vita vuota di una persona che senza di te non è nulla.
Queste persone non sono “maestri” perché lo scopo del Maestro non è quello legare il proprio allievo a se stesso, ma è quello di renderlo libero.
Come Michelangelo che liberare le statue dei blocchi di marmo, il maestro dovrebbe liberare il proprio allievo e aiutarlo a portare alla luce il suo potenziale.
Vuoi unirti alla nostra Alleanza?
Ho aperto un gruppo Telegram dedicato ai Pirati del Karate, il popolo dei Karateka Liberi d’Italia.
Qui possiamo chiacchieriamo, condividiamo esperienze, rispondo alle domande e organizziamo eventi per allenarci assieme.
Unirsi alla nostra Alleanza è semplice, ti basta cliccare qui sotto
👉 UNISCITI ALLA NOSTRA COMMUNITY
Puoi ascoltare il podcast anche su: