Essere un artista marziale: sentirsi vivi e crescere
Chi non si è mai chiesto cosa significhi veramente essere un artista marziale? Non basta saper eseguire una tecnica perfetta o ottenere vittorie in gara. No, c’è qualcosa di più profondo, qualcosa che va oltre la mera prestazione fisica. Nel nostro podcast “Pirati del Karate,” abbiamo esplorato questo tema affascinante, cercando di capire cosa significa davvero essere un artista marziale nel senso più ampio del termine.
Nella puntata, ho esplorato queste domande cruciali con una riflessione provocatoria ispirata da Hermann Hesse. Per artisti, Hesse intende tutti coloro che sentono il bisogno di vivere e crescere. Ma come si applica questo concetto all’arte marziale e, in particolare, al karate? Come può un praticante di karate passare da essere semplicemente un atleta a diventare un vero artista marziale?
Il bisogno di sentirsi vivi
Sentirsi vivi è il primo passo essenziale per chi vuole definire se stesso come un artista marziale. Non si tratta solo di fare esercizio fisico o di apprendere tecniche; è una questione di percezione interiore, di connessione profonda con ciò che si fa. Durante l’allenamento, ogni respiro, ogni battito del cuore e ogni goccia di sudore ti fanno sentire parte di qualcosa di più grande. Il karate, infatti, non è solo uno sport, ma una disciplina che ti permette di sentire la vita scorrere dentro di te, di abbracciare ogni sensazione, ogni momento.
Questa profondità di esperienza non è una pratica passiva, ma richiede un coinvolgimento attivo e consapevole. Ho richiamato alla memoria una famosa poesia, spesso attribuita erroneamente a Pablo Neruda, che parla di come vivere richieda uno sforzo maggiore rispetto al semplice atto di respirare. Non basta alzarsi al mattino e affrontare la routine quotidiana. Essere vivi significa impegnarsi attivamente, cercare di superare se stessi, sfidarsi e spingersi oltre i propri limiti.
Uscire dalla zona di comfort
Se sentirsi vivi è un requisito fondamentale, il secondo, altrettanto importante, è il bisogno di crescere. E crescere richiede uno sforzo continuo, un impegno costante a migliorarsi. Non siamo solo esseri che vivono; siamo esseri che evolvono. La crescita inizia quando decidiamo di uscire dalle nostre zone di comfort. La zona di comfort è quel luogo sicuro e protetto dove tutto è familiare e prevedibile. Ma è anche un luogo dove non avviene la crescita. Bisogna sfidare se stessi, provare nuove tecniche, affrontare nuove difficoltà e, inevitabilmente, sbagliare.
Gli errori non sono nemici della crescita, anzi, sono i suoi migliori alleati. È attraverso gli errori che impariamo, evolviamo e diventiamo persone migliori, artisti migliori. Eugenio ci invita a buttarsi senza paura, a prendere la decisione di fare il primo passo fuori dal comodo bozzolo della sicurezza. Non importa sbagliare, l’importante è provare.
Documentare e riflettere
Un altro elemento chiave per diventare veri artisti marziali è la riflessione. Tenere un diario degli allenamenti, riflettere su ciò che si è imparato e su come ci siamo sentiti è un modo potente per osservare il proprio progresso e capire meglio se stessi. La scrittura attiva processi neurologici che la digitazione su un dispositivo digitale non riesce a replicare. Attraverso la scrittura possiamo distillare le nostre esperienze, riflettere sulle nostre emozioni e comprendere meglio il nostro percorso.
L’atteggiamento mentale
Affrontare ogni pratica con entusiasmo, energia e apertura è essenziale. La pratica quotidiana non è mai identica alla precedente e non lo sarà mai. Ogni allenamento è un’opportunità unica e irripetibile per crescere e migliorarsi. Entrare nel dojo con l’atteggiamento giusto può fare tutta la differenza tra una sessione di allenamento passiva e una che ci fa sentire veramente vivi e in crescita.
Conclusione: diventare artisti marziali
Essere un artista marziale è quindi un cammino, non una destinazione. È fatto di tanti piccoli passi, di errori, di riflessioni e di momenti vissuti intensamente. Sentirsi vivi e crescere sono i due pilastri su cui si fonda questo cammino. Ogni pratica, ogni interazione, ogni momento passato nel dojo è un’opportunità per essere più vivi e crescere come persone.
Vi invito a provare questi consigli nel vostro allenamento quotidiano: mantenete un atteggiamento mentale aperto, uscite dalle vostre zone di comfort e tenete un diario per documentare il vostro percorso. Vi sorprenderete di quanto queste semplici ma potenti pratiche possano trasformare la vostra visione e la vostra pratica del karate.
Che aspettate? Unitevi alla nostra comunità dei Pirati del Karate, condividete le vostre esperienze, riflessioni e domande. La nostra repubblica indipendente è sempre aperta per tutti coloro che vogliono praticare un karate sincero e autentico. Vi aspetto sul nostro sito o nella chat di Telegram per continuare insieme questo meraviglioso viaggio. Buona pratica!
Vuoi unirti alla nostra Alleanza?
Ho aperto un gruppo Telegram dedicato ai Pirati del Karate, il popolo dei Karateka Liberi d’Italia.
Qui possiamo chiacchieriamo, condividiamo esperienze, rispondo alle domande e organizziamo eventi per allenarci assieme.
Unirsi alla nostra Alleanza è semplice, ti basta cliccare qui sotto
👉 UNISCITI ALLA NOSTRA COMMUNITY
Puoi ascoltare il podcast anche su:
Spotify
ApplePodcat