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Le sono bastati 50 minuti per farci innamorare. E non perché è una bella ragazza o perché è simpatica. Ma perché è autentica.
E oggi, in un mondo fatto di immagini, finzioni e filtri, dove tutti cercano di spacciare attraverso i sociali un’immagine diversa di se, trovare una persona autentica è qualcosa di prezioso.
D’altronde autentico deriva dal greco authen-tèo e significa “avere il potere dentro”; e lei di potere e di forza ne ha tanta. Forse è per questo che incanta.
Sto parlando di Sara Cardin, che rappresenterà l’Italia a giochi olimpici di Tokyo nella specialità del kumite e che, l’altra sera, mi ha fatto il grandissimo regalo di venire live con me su Twitch per fare due chiacchiere.
Perché alla fine queste sono state: due chiacchiere tra due persone innamorate follemente del karate. Due chiacchiere che sarebbero dovute durare mezz’ora ma che poi sono andate avanti per quasi un’ora e, lo ammetto, è stato uno strazio doverle dire “addio” perché, fosse stato per me (e per tutti i ragazzi e le ragazze presenti in chat), avrei fatto volentieri nottata a parlare con lei .
Potrei riassumere qui l’intervista, dirti di cosa abbiamo parlato o scrivere una miriade di frasi piene di retorica sportiva per raccontarti quest’esperienza. Ma rovinerei tutto, non le renderei giustizia e ti priverei dell’opportunità di conoscere Sara.
Quella dell’altra sera è stata una piccola magia che va vissuta e non può essere raccontata senza rovinarla (o almeno io non ne ho le capacità). Quindi ti invito a ritagliarti un po’ di ti tempo per ascoltare questa chiacchierata e per conoscere Sara.
Sono certo che dopo averla conosciuta non vedrai l’ora di poterla vedere sul tatami di Tokyo e di fare il tifo per lei. Non per l’atleta, ma proprio per lei: per Sara.
Puoi ascoltare il podcast anche su: