Il karate è inclusivo dal 1929.
Ok, forse anche da prima, ma dato che la nascita del karate che conosciamo oggi si fissa al 1929 teniamo buono quest’anno.
Perché il bello del karate è che non importa che tu sia uomo, donna, alto, basso, magro, grasso, scuro o chiaro. Non importa che tu sia ricco o povero, che tu abbia vestiti firmati o no, non importa in cosa credi o quale siano le tue convinzioni politiche.
Nel dojo siamo tutti uguali e conta solo una cosa: quanto impegni ci metti.
Quanto impegno ci metti ad ogni lezione, ad ogni allenamento, quanto sei disposto a dare senza risparmiarti.
Se tutto il mondo fosse come un dojo di karate, ne sono certo, sarebbe un mondo migliore.
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