Difendersi è una partita a poker

Un’aggressione inizia ben prima del momento in cui avviene lo scontro fisico.

Un’aggressione inizia con una serie di sguardi, di parole, di comportamenti volti a testare l’atteggiamento della vittima scelta.

E questo gioca a tuo favore: perché un aggressore non è altro che un predatore che cerca un preda facile.

Tutto qui.

Essere consapevole di questo meccanismo ti permette di giocare d’anticipo e di mettere in atto una serie di strategie e di comportamenti che ti trasformeranno (agli occhi di un possibile aggressore) da dolce e succulento bocconcino ad osso duro da gestire.

Come fare in pratica?

Prima di tutto imparando a riconoscere le dinamiche e i campanelli di allarme che precedono un’aggressione. 

Quelli che io li chiamo SAF: Segnali Antecedenti al Fatto e cioè tutti quei campanelli d’allarme, interni o esterni, che ti mettono in guardia e ti avvisano che nella situazione che stai vivendo in quel momento qualcosa non va.

  • Uno sguardo che non ti piace,
  • Un persona che cerca insistentemente di avvicinarti,
  • Un senso di disagio,
  • ecc

E questa è la parte facile.

Poi c’è la parte difficile: lavorando sul tuo atteggiamento mentale.

“La tua prima arma di difesa personale è l’atteggiamento mentale”

“La tua prima arma di difesa personale è il tuo atteggiamento mentale” diceva il leggendario colonnello Jeff Cooper.

Se ti mostrerai insicuro, indifeso, debole, se ti sentirai una vittima e ti comporterai come tale stai certo che un possibile aggressore se ne accorgerà e, se ne avrà l’occasione, sceglierà proprio te come preda.

Viceversa se ti mostrerai attento, vigile, e sicuro di te e delle tue capacità sari visto come una preda più difficile da gestire.

Ti faccio un esempio.

Non è un caso che la maggior parte delle vittime di bullismo sono persone timide, dimesse, sensibili e che hanno difficoltà a reagire sia tanto fisicamente che caratterialmente.

Invece i ragazzi estroversi e sicuri di sé raramente vengono presi di mira.

Questa dinamica sta dietro a qualsiasi caso di violenza ed è così importante che spesso si dice a chi segue dei corsi di difesa personale “non devi accettare il ruolo di vittima” – inteso come atteggiamento mentale.

Se ti mostrerai insicuro, debole, impaurito verrai percepito o percepita come una vittima facile. 

Proprio quello che cerca un aggressore.

Invece una persona vigile, attenta, che dimostra sicurezza anche attraverso il suo atteggiamento corporeo verrà percepita come una persona più complicata da gestire.

Difendersi è come giocare una partita a poker

Alla fine la difesa personale è come una partita a poker: devi essere bravo a bluffare e a far credere al tuo avversario che hai una mano vincente anche quando in realtà non ha nemmeno una coppia.

Attenzione però: ho detto attento e vigile, non spavaldo, sbruffone o attaccabrighe.

Il punto è che riuscirci non è facile e, credimi, io lo so bene essendo di base una persona timida e introversa.

Per molti di noi non è facile mostrarsi presente e sicuri di sé quando è in strada o quando si ha a che fare con uno sconosciuto e che magari alza la voce.

Per riuscirci bisogna lavorare su noi stessi, mettendoci in gioco e allenandosi con quelle metodologie e quegli approcci ti faranno prendere coscienza delle tue capacità, delle tue possibilità, della tua forza e ti fa trovare la sicurezza in te stesso.

Ed è per questo che un buon percorso di difesa personale deve essere un percorso trasformato. 

Ed è per questo che poche persone sono disposte a seguirlo.

Ma se invece tu pensi che sia arrivato il momento di iniziare questa trasformazione qui troverai tutto ciò che devi sapere per iniziarla.

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E basta poco per farlo: qualche trucco, qualche consiglio, un po’ di buon senso.

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Eugenio

Dal 2009 Eugenio Credidio contrabbanda karate autentico ad Alessandria e nel web e insegna a riconoscere, prevenire e combattere la violenza. Oltre al sui dojo di Alessandria gestisce il canale YouTube di karate tradizionale più seguito d'Italia. Ha ideato il metodo di autodifesa Urban Budo che è stato riconosciuto dal CONI nel 2019. Nel 2013 ha pubblicato assieme al Maestro Balzarro, "On the road" per la OM edizioni e, nel 2020, "Passeggiando per la Via - Storia, riti e gesti del karate".

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