C’è un problema che sta passando in secondo piano e che avrà delle ripercussioni gravissime sulla società di domani.
È quello dell’analfabetismo motorio che, se non preso per tempo, porterà a una società disastrata.
Uno studio dell’AVG (società che si occupa della sicurezza online) ha raccolto alcuni dati agghiaccianti:
- Il 70% dei bambini gioca senza difficoltà ai videogame,
- Il 20% dei bambini sviluppa i propri sensi su uno smartphone
- Ma solo l’11% dei bambini sa allacciarsi le scarpe
Per quanto riguarda l’Italia:
- Un bambino su 3 non è in grado di fare la capriola,
- L’Italia è al 4 posto per obesità infantile
Ora, perché è così importante sapersi allacciare le scarpe o saper fare una capriola?
Queste sono considerate capacità motorie fondamentali. Capacità che erano comuni nei bambini e che oggi stanno diventando un’eccezione.
Per questo si sta iniziando a parlare di analfabetismo motorio.
Il punto è che i bambini imparano attraverso il movimento.
È il movimento permette loro di conoscere se stessi e il mondo che li cercando e di rapportarsi con questo. E la mancanza di movimento nei bambini causa dei danni enormi.
Quello più evidente è il sovrappeso che può sembrare poco rilevante perché “intanto potrà sempre dimagrire”. Ma un bambino sovrappeso ha maggiori possibilità di diventare un adulto obeso e di sviluppare diabete di tipo 2 rispetto a un bambino normopeso.
Ci sono poi i problemi di sviluppo cognitivo. Per esempio i bambini che non si muovono a sufficienza possono avere problemi nello sviluppo della lateralità.
Se poi uniamo la mancanza di movimento all’uso sempre maggiore degli schermi abbiamo un cocktail letale.
L’uso dei telefonini o dei computer provoca un continuo rilascio di dopamina e questo li rende, a tutti gli effetti, dei piccoli drogati sovrastimolati alla continua ricerca di una “dose”.
Questa continua sovrastimolazione porta verso l’iperattività, che a sua volta può portare a deficit di attenzione. E guarda caso, negli ultimi anni, i casi di sindrome da deficit di attenzione sono aumentati esponenzialmente.
Sarà un caso?
Adesso capisci perché questi dati sono tanto allarmanti?
La domanda che sorge spontanea farsi a questo punto è: ma sarà tutto vero?
Purtroppo sì e te lo posso dire per esperienza diretta.
Dal 2009 (anno in cui ho aperto il dojo) ad oggi i bambini sono cambiati moltissimo.
Sempre più spesso arrivano bambini che non sanno correre, saltare, strisciare.
È sempre più difficile chiedere loro di mantenere l’attenzione sia sugli esercizi che sui giochi. E se una volta con 4 giochi tenevo un’intera lezione di un’ora per bambini dai 4 ai 7 anni, oggi me ne servono almeno 7.
Per questo ho deciso di investire in formazione specifica. Prima con Dominique Chiquet di Motor Skill Learining e poi con la ISEC che offre un master di specializzazione in allenamento per l’età giovanile.
Ebbene sì, tutti quegli strani esercizi e i giochi che pubblico sui canali social e che sembrano senza capo ne coda, in realtà sono la rielaborazione di un percorso formativo molto articolato e hanno un unico scopo: salvare i bambini!
E stanno funzionano.
Come faccio a esserne certo? Perché periodicamente propongo ai bambini dei testi di abilità motoria e l’andamento dei dati dimostra come questo approccio stia, piano, piano, dando i suoi frutti.
Adesso non ti resta che venirci a trovare.
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