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Fallimento, che parola orribile.
Ci viene tristezza solo a leggerla.
Eppure, se ci pensi, il fallimento è il motore stesso dell’evoluzione, del miglioramento, della crescita.
Se non sbagliassimo, se non commettessimo errori, se non fallissimo non potremmo imparare e, di conseguenza, non potremmo migliorare.
Ecco perché io preferisco chiamarlo insuccesso e cioè “qualcosa che non è accaduto” qualcosa che “non è successa” come avrei desiderato o come mi sarei aspettato.
E io sono un fervente sostenitore degli insuccessi! Credo che siano accadimenti meravigliosi! Perché rappresentano delle incredibili opportunità.
E poi, diciamo la verità, come si reagisce ad un insuccesso definisce chi siamo.
Eppure, fin dalla scuola elementare, nonostante ci dicano sempre che “sbagliando si impara” , ci abituano a vergognarci dei nostri errori, a sentirci sbagliati o in difetto, anziché insegnarci ad analizzarli per trarne davvero un insegnamento.
E allora, per andare controtendenza, oggi ho deciso di condividere con te quello che, a una prima vista, è stato il mio più grande insuccesso nel mondo del karate, ma senza il quale, ne sono certo, oggi non sarei qui a parlarti.
Spero che quello che ho fatto io ti potrà essere di ispirazioni in momenti difficili.
La puntata in breve:
Un cammino di crescita personale
Molte volte osserviamo gli altri raggiungere traguardi e primeggiare in diverse sfere della vita, inclusa l’arte marziale del karate. Tuttavia, anche i più grandi campioni conoscono bene il gusto amaro dell’insoddisfazione interna; un segnale che, invece di demotivarci, dovrebbe spingerci ad un esame di coscienza profondo. Solo comprendendo le vere motivazioni che ci muovono, possiamo trasformare ciascun insuccesso in un gradino verso la vittoria personale.
Imparare dai propri errori
Il karate non ci insegna solo a colpire con precisione o a bloccare un attacco rivale, ma ci forma in una lezione di vita molto più ampia, quella di accettare e valorizzare i nostri errori. Ogni errore è una lezione camuffata, un’opportunità per aggiustare la rotta e perfezionarci. Anche quando la cintura ambita ci sfugge di mano o quando un kata non riesce come previsto, quei momenti sono i mattoni di una resilienza che ci costruisce giorno dopo giorno.
La condivisione come chiave di apprendimento
Una parte fondamentale della nostra crescita personale nel karate risiede nell’imparare dagli altri. Non importa che si tratti di un maestro, di un compagno di allenamento o di un allievo alle prime armi; ognuno ha una prospettiva unica da offrirci. Condividere la nostra esperienza e ascoltare quella altrui ci permette di riflettere e di incorporare nuove strategie nel nostro cammino marziale e nella vita di tutti i giorni.
Al di là dei titoli
In un mondo che spesso misura il valore con la quantità di medaglie e certificati, dobbiamo ricordarci che l’autentico apprezzamento per il karate trascende ogni titolo. Non è la carta o la cintura a definire il nostro impegno o la nostra maestria, ma l’essenza del nostro spirito e la costanza con cui ci dedichiamo a questa arte.
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