Una poesia di Kobayashi fa così:
“Oh lumaca,
scala il Fuji-san,
ma piano, piano”
Perché questa lumaca sta scalando il monte Fuji? E soprattutto cosa c’entra una lumaca con il karate?
Vediamo di risolvere questi 2 misteri.
Il primo è facile: lumachina sta scalando il monti Fuji per arrivare in cima. Se no perché lo dovrebbe fare?
Invece, per farti capire cosa c’entri una lumaca con il karate, dovrò raccontarti una storia.
Parecchi anni fa partecipai a uno stage di 2 giorni di Kobudo a Torino.
Lo stage era tenuto da un Maestro giapponese di cui, purtroppo, non mi ricordo il nome.
Al termine dello stage il Maestro:
“La cosa importante non è correre, ma essere certi di non essere mai fermi. Bisogna avanzare ogni giorno a piccoli passi e migliorarsi un poco ogni giorno. Questo è kaizen”.
Kaizen significa continuo miglioramento. Significa cercare ogni giorno di perfezionare qualche piccola cosa.
Nel karate può essere un movimento, il modo di allacciarsi la cintura, l’inchino, una tecnica.
Nella vita può essere il modo in cui ci comportiamo con gli altri, qualche cosa nel nostro lavoro, nello studio o nel nostro carattere.
Attraverso piccoli, anche microscopici, ma continui miglioramenti avanziamo sulla Via e ci avviciniamo alla vetta.
Come sa bene chi va in montagna: gli scatti valgono poco, le vette si conquistano con piccoli e incessanti passi.
Bisogna essere sempre in costante movimento, sempre in divenire.
Proprio come l’acqua che se scorre dà vita, ma se si ferma diventa uno stagno putrido.
Il concetto di kaizen si può applicare a qualsiasi cosa: al karate, al lavoro, alla vita in generale.
Per esempio io l’ho usato per strutturare l’intera accademia online di Karate Anywhere.
Se vuoi scoprire come usarlo durante i tuoi allenamenti ascolta il podcast.