Immagina questa scena: stai sul tatami, ti prepari per il prossimo movimento di karate, ma ti senti come se i tuoi piedi e le tue mani stessero andando ognuno per la propria strada. Senti di non avere quella fluidità, quel controllo perfetto del corpo che ti aspetti.
Se ti stai chiedendo se è normale sentirsi così, la risposta è sì.
Anzi, spesso capita anche ai più giovani, contrariamente a quanto si pensa. Non è un problema legato all’età.
Le capacità motorie nei bambini e ragazzi sono sempre più scarse, e la coordinazione diventa una sfida per tutti. Ma ecco la buona notizia: se ti senti poco coordinato, non sei “fregato”. Al contrario, con pazienza e pratica, il karate può aiutarti a sviluppare la coordinazione che ti sembra mancare. Però c’è un altro strumento che può fare miracoli: l’allenamento funzionale.
Allenamento funzionale: non è quello che vedi su Instagram
Ora, potresti avere una certa idea di cosa sia l’allenamento funzionale, forse ispirata dai video che vedi su YouTube o Instagram. Ma fermati un attimo. Quella roba, con persone che fanno acrobazie senza senso, non è allenamento funzionale. Quello è, diciamo, l’allenamento alla “c… di cane” (scusa il francese). L’allenamento funzionale vero e proprio è tutt’altro. È un metodo ben preciso, sviluppato in gran parte proprio in Italia, e ha uno scopo specifico: migliorare la tua coordinazione e il controllo motorio.
In pratica, l’allenamento funzionale è una palestra per la tua mente, oltre che per il corpo. È un tipo di allenamento che si basa su pilastri ben definiti e scientificamente validati, quindi non ci sono mosse a caso. Ogni esercizio ha uno scopo, che è quello di aiutarti a gestire meglio il tuo corpo in movimento, cosa che poi ha un impatto diretto anche sul karate. Sì, hai capito bene, migliora la tua prestazione sul tatami.
I pilastri dell’allenamento funzionale
Quindi, quali sono questi pilastri? Beh, un buon allenamento funzionale parte sempre da una fase di mobilità. Attenzione, non parliamo di flessibilità, quella è un’altra cosa. Parliamo di mobilità articolare, cioè di quanto bene riesci a muovere le tue articolazioni senza sforzo.
Poi ci sono gli esercizi sul core, che allenano il controllo del centro del corpo, e quelli sull’equilibrio, che ti aiutano a mantenerti stabile anche in situazioni dinamiche. Un altro pilastro è rappresentato dalle forze trasversali, quelle che tendono a “spostarti” fuori controllo. Infine, ci sono gli esercizi speciali, che combinano tutti questi elementi e che possono essere pensati per migliorare movimenti specifici del karate.
Ogni allenamento funzionale che si rispetti dovrebbe includere questi pilastri, magari organizzati sotto forma di circuito, con serie di esercizi alternate a momenti di pausa. E parlando di pause, sono fondamentali, non solo per permettere al tuo corpo di recuperare, ma anche per dare un po’ di riposo al cervello. Sì, perché l’allenamento funzionale ti stanca non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Controllare ogni movimento richiede uno sforzo neurale, e senza le giuste pause rischi di fare più danni che progressi.
Perché funziona anche per il karate
Se sei un praticante di karate, potresti chiederti perché tutto questo dovrebbe interessarti. Ecco la risposta: un allenamento funzionale ben strutturato ha un effetto “cross” sul karate, ovvero migliora la tua capacità di gestire il corpo anche mentre pratichi. Se pensi alla pratica del karate, ci sono molti momenti in cui un movimento perfetto dipende da quanto bene riesci a controllare il tuo corpo. Ecco dove entra in gioco l’allenamento funzionale.
Ma c’è di più. Se sei un insegnante o un maestro di karate, questo discorso ti riguarda ancora di più. Quando si lavora sul controllo tecnico, è inutile far eseguire ai tuoi allievi barcate di tecniche per ore, fino allo sfinimento. Quando subentra la stanchezza, il controllo del corpo se ne va, e con esso la possibilità di lavorare sulla coordinazione. Meglio fare meno ripetizioni, ma fatte benissimo, con il giusto recupero tra una serie e l’altra. Come quando mangi una pizza: meglio gustarla a piccoli pezzi, assaporando ogni morso, piuttosto che ingurgitarla tutta insieme.
Applica l’allenamento funzionale alla tua pratica
Ora che sai cos’è veramente l’allenamento funzionale e perché è così utile per migliorare la coordinazione, è il momento di metterlo in pratica. Se hai un insegnante o un preparatore atletico che ne capisce, sei fortunato. Loro sapranno strutturare il tuo allenamento nel modo giusto, adattandolo ai tuoi bisogni. Se invece vuoi provare da solo, ricorda sempre di controllare la velocità di esecuzione e di rispettare i tempi di lavoro e di recupero.
E se sei curioso di saperne di più su come applicare questi principi al karate, stai tranquillo. Presto pubblicherò dei video su YouTube e sul nostro sito, dove ti mostrerò esattamente come fare. Non voglio lasciarti solo con la teoria, voglio che tu veda con i tuoi occhi come funziona l’allenamento funzionale e come può cambiare il tuo modo di praticare karate.
Vuoi unirti alla nostra Alleanza?
Ho aperto un gruppo Telegram dedicato ai Pirati del Karate, il popolo dei Karateka Liberi d’Italia.
Qui possiamo chiacchieriamo, condividiamo esperienze, rispondo alle domande e organizziamo eventi per allenarci assieme.
Unirsi alla nostra Alleanza è semplice, ti basta cliccare qui sotto
👉 UNISCITI ALLA NOSTRA COMMUNITY
Puoi ascoltare il podcast anche su:
Spotify
ApplePodcat