Quando il marketing trasforma il karate in semplice divertimento

Nel mondo odierno, sembra che tutto debba essere divertente. Dallo sport alle attività più serie, il divertimento sembra essere l’obiettivo principale. Ma davvero il karate deve essere visto come un’attività ludica? Prima di quindici anni fa, il karate non era mai presentato come un’attività divertente. Era una disciplina, che richiedeva impegno, fatica e dedizione. Ora, però, il marketing spinge questa idea di karate come un’attività salutare e divertente, distogliendo l’attenzione dalla sua vera natura.

Il karate come disciplina, non come svago

Siamo in una società che aborre la fatica. Tutto deve puntare verso il divertimento e lo svago, ma questo modello applicato al karate è una contraddizione in termini. Divertimento significa distrazione, allontanamento dai problemi quotidiani. Ma il karate non è mai stato concepito per essere un modo per distrarsi. È un percorso fatto di fatica, sudore e determinazione. Proprio come l’apprendimento di uno strumento musicale, il karate richiede tempo, dedizione e sforzo.

Non solo sport, ma arte

Paragonare il karate ad altri sport come il basket o il calcio è fuorviante. Questi sport sono giocosi di natura: impari, ti alleni e poi giochi. Il culmine è sempre il divertimento. Il karate, invece, è più simile a una forma d’arte. Non troverai il divertimento nel praticare un kata o nel fare kumite, ma potrai trovare soddisfazione, appagamento e una crescita personale che poche altre attività possono offrire.

Un antidoto alla cultura del “tutto e subito”

Viviamo in un’epoca in cui la noia e la fatica sono intollerabili. Ma il karate ti riporta a una dimensione dimenticata, fatta di fatica, concentrazione e dedizione. È un viaggio che ti permette di scoprire te stesso, di migliorarti e di affrontare le tue paure. Non è questione di diventare la “migliore versione di te stesso”, ma di incontrare e superare le difficoltà della vita. E questo richiede, prima di tutto, la capacità di stare nella fatica e nel silenzio.

L’importanza di un gruppo di supporto

Se c’è un elemento di divertimento nel karate, questo deriva dall’ambiente e dal gruppo con cui ti alleni. Scherzi, risate e una sana competizione tra compagni di dojo rendono l’allenamento più leggero, ma non meno serio. Essere parte di una comunità di karateka significa condividere un percorso di crescita che va oltre il semplice svago.

Pensaci bene prima di iniziare

Il karate non è un gioco e non dovrebbe essere trattato come tale. È una disciplina che richiede impegno e dedizione. Se cerchi un’attività per divertirti e distrarti, probabilmente il karate non è quello che fa per te. Ma se cerchi una via per crescere, per metterti alla prova e per scoprire nuove dimensioni di te stesso, allora il karate potrebbe essere esattamente ciò di cui hai bisogno.

Eugenio

Dal 2009 Eugenio Credidio contrabbanda karate autentico ad Alessandria e nel web e insegna a riconoscere, prevenire e combattere la violenza. Oltre al sui dojo di Alessandria gestisce il canale YouTube di karate tradizionale più seguito d'Italia. Ha ideato il metodo di autodifesa Urban Budo che è stato riconosciuto dal CONI nel 2019. Nel 2013 ha pubblicato assieme al Maestro Balzarro, "On the road" per la OM edizioni e, nel 2020, "Passeggiando per la Via - Storia, riti e gesti del karate".

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