Essere un karateka non si limita a partecipare agli allenamenti, partecipare a gare e cercare di migliorare le proprie abilità tecniche. Questo è solo una parte del tutto. La vera essenza del karateka si rivela nel modo in cui viviamo la nostra vita quotidiana al di fuori delle mura del dojo.
Molti giovani e meno giovani riempiono la bocca con frasi come “il karate è la mia ragione di vita”. Ma è sufficiente dire queste parole per essere un karateka? Assolutamente no. La vera essenza del vivere da karateka sta nel comportamento che adottiamo ogni giorno, fuori dal dojo.
I 20 precetti del karate shotokan
Gichin Funakoshi, una figura iconica e a volte controversa del karate, ha scritto nel 1938 i 20 precetti del karate shotokan, noti come Nijukun. Questi precetti rappresentano i comandamenti per ogni karateka e dovrebbero guidare ogni nostra azione. Non basta conoscerli, ma è fondamentale viverli.
Due dei precetti che considero fondamentali sono:
- Il karate non si vive solo nel dojo.
- Applica il karate a tutte le cose, lì è la sua ineffabile bellezza.
Questi due principi enfatizzano che il karate deve essere una parte integrante della nostra vita quotidiana e non qualcosa che lasciamo dietro le porte del dojo.
Filosofia del karate nella vita quotidiana
Quando Funakoshi parlava di “vivere il karate”, non intendeva certo che dovessimo andarci in giro a sfidare chiunque incontriamo! Piuttosto, si riferiva all’applicazione dei principi del karate in ogni cosa che facciamo. Questo significa concentrazione, rispetto, spirito di sacrificio, e determinazione.
Prendiamo ad esempio qualcosa di semplice come mangiare un piatto di pasta. Applicare il concetto di zanshin (consapevolezza costante) ci farebbe gustare il cibo con attenzione, senza distrarci con telefoni o televisori. Questa presenza mentale rende ogni esperienza più ricca e soddisfacente.
Allo stesso modo, se applichiamo la mentalità del karate alle pulizie di casa, ci impegneremmo a fare un lavoro perfetto, proprio come cerchiamo la perfezione in ogni tecnica che pratichiamo.
Il karate ti cambia dentro
Personalmente, il dono più grande che il karate mi ha fatto è una forma mentis distinta che mi permette di affrontare le difficoltà e le sfide con una mentalità differente. Invece di arrendermi alla prima difficoltà, vedo ogni sfida come un’opportunità per crescere.
Trovo che il karate mi abbia insegnato educazione, spirito di sacrificio, determinazione, coraggio, amore e altruismo. Questo non significa che io sia perfetto; anche io ho le mie giornate difficili dove non riesco a mettere in pratica tutto ciò. Ma l’importante è provarci, costantemente.
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